Omicidio giornalista Daphne Caruana Galizia, otto arresti a Malta
Otto persone che sono state arrestate nella mattinata di lunedì dalla polizia maltese nell'ambito delle indagini sull'assassinio di Daphne Caruana Galizia, la giornalista e blogger uccisa nell'ottobre scorso con un'autobomba nei pressi della sua abitazione, sempre sull'Isola. Ad annunciarlo questa mattina è stato lo stesso primo ministro maltese, Joseph Muscat, ribadendo a volontà e l'impegno delle autorità locali nel cercare i responsabili del sanguinoso agguato dinamitardo. Gli otto fermati, tutti ritenuti collegati in qualche modo all'attentato in maniera diretta, sarebbero tutti cittadini maltesi, alcuni già noti alle forze dell'ordine locali.
Gli arresti sono avvenuti durante una vasta operazione di polizia e delle forze armate scattata in diverse aree del Paese , tra cui Marsa e Bugibba. Al momento gli otto sono solo in stato di fermo, la polizia ha ora 48 ore per interrogarli e formulare le accuse precise contro di loro ma, secondo quanto trapelato, sarebbero accusati di essere gli esecutori materiali dell'attentato. Lo ha rivelato in conferenza stampa lo stesso Muscat dopo aver ammesso di essere consapevole delle implicazioni e del rischio di fare una dichiarazione in questa prima fase delle indagini.
La morte della cronista, fatta saltare in aria nella sua auto poco dopo essere uscita dalla sua casa di Mosta il 16 ottobre 2017, aveva suscitato una ondata di proteste e cortei a Malta per chiedere la verità e le dimissioni del commissario Lawrence Cutajar e del procuratore generale. Lo stesso governo era finito nel mirino dei cittadini e dei familiari della donna tanto che di fronte all'ondata di protesta il governo aveva offerto una ricompensa di un milione di euro a chi fosse stato in grado di fornire informazioni utili che potessero portare all'arresto dei responsabili dell'assassinio.