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Omicidio di Anna Politkovskaia: 5 persone condannate, 2 all’ergastolo

Il Tribunale di Mosca ha condannato all’ergastolo due persone accusate di aver ucciso la giornalista Anna Politkovskaja il 7 ottobre del 2006.
A cura di Davide Falcioni
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Tutti e cinque gli imputati nel terzo processo per l’omicidio della giornalista Anna Politkovskaja sono stati condannati dal Tribunale di Mosca, che per due di loro ha optato per l'ergastolo. Si tratta del killer Rustam Makhmudov e del presunto organizzatore, suo zio Lom-Ali Gaitukayev. Pene detentive dai 12 ai 20 anni per gli altri tre imputati.

La giornalista venne assassinata il 7 ottobre del 2006, nel giorno del compleanno del presidente Vladimir Putin. Il suo corpo giaceva all’interno di un ascensore nell’appartamento di Mosca in cui abitava: era stata uccisa con un colpo di pistola alla testa da un assassino che, con ogni probabilità, venne assoldato per portare a termine il delitto.  I mandanti "politici" dell'assassinio non sono stati emersi con certezza, ma secondo fonti dei servizi segreti russi la donna rientrava in una lista di persone “scomode”.

Omicidio Politkovskaja: la giornalista stava lavorando a un'inchiesta sulle torture in Russia

Insieme a lei c’erano, tra gli altri, anche Alexander Litvinenko e Boris Berezovski, effettivamente poi eliminati in circostanze mai chiarite. Il giorno dopo il delitto la polizia russa sequestrò il computer della reporter e scoprì le inchieste che stava portando avanti. Il 9 ottobre – due giorni dopo l'omicidio – Dmitry Muratov – editore di Novaja Gazeta – raccontò che Anna Politkovskaja avrebbe dovuto pubblicare proprio il giorno in cui venne uccise un articolo sulle torture commesse dalle forze di sicurezza russe.

Anna Politkovskaja: "In Russia sono una reietta"

"Sono una reietta. È questo il risultato principale del mio lavoro di giornalista in Cecenia e della pubblicazione all’estero dei miei libri sulla vita in Russia e sul conflitto ceceno. A Mosca non mi invitano alle conferenze stampa né alle iniziative in cui è prevista la partecipazione di funzionari del Cremlino: gli organizzatori non vogliono essere sospettati di avere delle simpatie per me". Queste sono le parole che la Politkovskaja disse qualche tempo prima di essere uccisa. A un anno dall'omicidio finirono in manette alcuni personaggi, tra i quali i fratelli Makhmudov, accusati di essere gli autori materiali del delitto. Gli imputati vennero assolti nel 2009 per insufficioenza di prove ma nel 2011 la sentenza venne annullata e il caso riaperto. Oggi le condanne definitive a 5 imputati. Mancano ancora i nomi dei veri mandanti.

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