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Omicidio Alesha MacPhail, pena ridotta al killer 16enne: ha violentato e ucciso la bambina

Sconto di pena in appello al responsabile dell’omicidio di Alesha MacPhail, la bambina di sei anni scomparsa lo scorso luglio in Scozia durante una vacanza sull’isola di Bute, in Scozia. La bambina era stata rapita dal suo letto, stuprata e poi uccisa da Aaron Campbell, un ragazzo di sedici anni.
A cura di Susanna Picone
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Aaron Campbell, l'adolescente che ha rapito, violentato e ucciso la piccola Alesha MacPhail ha ricevuto uno sconto di pena: dai 27 anni iniziali, i giudici d’appello hanno ridotto di tre anni la pena. L’assassino reo confesso della piccola Alesha aveva sedici anni quando nel luglio del 2018 ha ucciso brutalmente la bambina di sei anni. Lo scorso agosto il suo avvocato ha chiesto uno sconto di pena considerata la giovane età del ragazzo e oggi tre giudici hanno deciso di ridurre la condanna di tre anni. La notizia dello sconto di pena stabilito dai giudici è stata accolta con rabbia dalla famiglia della vittima e non solo. La decisione della corte è stata definita “un risultato abbastanza vergognoso”.

La bambina violentata e uccisa – Alesha MacPhail, una bambina britannica di sei anni, era scomparsa nel nulla nel luglio dello scorso anno durante una vacanza sull'isola di Bute, nel sud-ovest della Scozia. Fu poi trovata cadavere in un hotel abbandonato nella cittadina di Rothesay poco dopo la denuncia di scomparsa. Aaron Campbell, finito a processo, è stato condannato all'Alta Corte di Glasgow nel febbraio scorso, quando una giuria lo ha riconosciuto colpevole. Stando alla ricostruzioni della corte, la bambina era in vacanza con il padre e con i nonni quando è stata rapita da Campbell direttamente dal suo letto. Inizialmente l’adolescente ha negato ogni responsabilità ma il suo dna è stato trovato sul corpo della vittima e sul suo pigiama. Sul corpo della bambina sono state riscontrate 117 ferite e dall’autopsia è emerso che il decesso è stato causato da “una pressione significativa sul collo e faccia". Le lesioni alle parti intime della bambina sono state definite "catastrofiche".

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