Olivia, la bimba con Hiv adottata da una coppia gay dopo il rifiuto di 10 famiglie etero
Olivia è nata con il virus dell'Hiv. Abbandonata dalla mamma in un ospedale alla periferia di Rosario, in Argentina, per la piccola sono state avviate le procedure d’adozione. Trovare dei genitori che volessero darle tutto l’amore di cui aveva bisogno non è stato semplice. Fino a 10 famiglie eterosessuali hanno rifiutato di adottarla a causa della sua malattia. A non esitare neppure per un secondo, invece, sono stati Ariel e Damian, una coppia gay.
Ariel Vijarra, 39 anni, e Damian Pighin di 42, stanno insieme da 15 anni, e nel 2012 hanno deciso di sposarsi. Il loro è stato il primo matrimonio gay della provincia di Santa Fe. Due anni più tardi sono riusciti coronare il loro sogno di essere genitori adottando Olivia, una piccola di 28 giorni nata sieropositiva. Grazie alle cure mediche, la bambina adesso sta bene: il virus dell'Hiv è scomparso e il 16 ottobre scorso ha compiuto 5 anni. I due papà hanno condiviso la loro storia con il giornale argentino Infobae per difendere la normalità di una famiglia arcobaleno.
Ariel e Damian hanno sempre sentito il desiderio di diventare genitori. Così, dopo il matrimonio, avviano le pratiche per l’adozione. “Abbiamo chiesto subito se una coppia dello stesso sesso potesse adottare – raccontano – e la riposta è stata affermativa”. I due sono disposti a prendersi cura anche di bambini con fratelli oppure con qualche disabilità o malattia. “Volevamo diventare papà – continuano – perché era un'idea maturata da molto tempo”. “L’unico limite che ci eravamo posti era di farlo prima che Damian compisse 40 anni”, spiega Ariel.
A ottobre 2014, arriva una chiamata inaspettata: è un giudice di Rosario che propone alla coppia l'adozione di una bimba di 28 giorni. I due dicono subito di sì, ancora prima di averla vista e anche quando il magistrato avverte che la piccola è sieropositiva. “Prima di noi – sottolinea Damian – 10 famiglie eterosessuali avevano rifiutato a causa della sua malattia”.
“Quando siamo andati in tribunale, il giudice ci ha spiegato che la bimba era stata abbandonata dalla madre al reparto di neonatologia. Ci ha domandato di nuovo se eravamo convinti e che potevamo prenderci il tempo necessario per pensarci. Non abbiamo dubitato neanche un secondo – prosegue Ariel – e abbiamo chiesto l’autorizzazione per andare a vederla lo stesso giorno”. “Appena l’ho vista – dice commosso Damian – ho sentito che avrebbe fatto parte della mia vita. La connessione è stata immediata. Era molto piccola, pesava solo 1 chilo e duecento grammi. L’abbiamo tenuta tra le braccia, le abbiamo dato il biberon e lei ci ha guardato con gli occhi aperti, senza piangere”. I nuovi genitori scelgono il nome di Olivia per la loro figlia.
Nei primi sei mesi, la bambina ha risposto positivamente al trattamento medico e ha cominciato ad aumentare di peso. “Le hanno somministrato Azt, un farmaco in grado di rallentare la riproduzione del virus dell'Hiv pensato per gli adulti – spiega Damian – perché non esistono antiretrovirali pediatrici. È stata una guerriera – aggiunge – non ha mai pianto quando le facevano le iniezioni”. Dopo un anno e mezzo di cure, Olivia è guarita. “I medici ci hanno confermato che gli esami erano negativi. Il virus era scomparso – ricordano emozionati i due papà – era sana. È stato un miracolo, qualcosa di inspiegabile”. L'Hiv – come segnala anche il ministero della salute italiano – non è la stessa cosa dell’Aids. Se il primo è un virus, il secondo è “uno stadio clinico avanzato dell’infezione da Hiv”, che subentra “quando il sistema immunitario si indebolisce drasticamente e l’organismo perde la sua capacità di combattere anche le infezioni più banali”. “È possibile evitare di arrivare all'Aids – precisa sempre il ministero – assumendo precocemente le terapie antiretrovirali”. Proprio come nel caso di Olivia.
Pochi mesi dopo l’arrivo della loro prima figlia, Ariel e Damian ricevono una nuova proposta di adozione. E anche in questo caso la loro risposta è positiva. “È stato incredibile, in poco tempo eravamo genitori di due bambine”. La nuova arrivata si chiama Victoria e adesso ha quasi la stessa età della sorella. Ariel e Damian hanno fondato Acunar Familias, una Ong per aiutare altre coppie che vogliono diventare genitori adottivi. “L’adozione non è come una gravidanza in cui hai 9 mesi per prepararti ad essere padre. Nel nostro caso – concludono – abbiamo dovuto imparare a legarci a Olivia e Victoria da un giorno all'altro”.