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Ok del Parlamento inglese a piano per trasferire migranti in Ruanda, Onu e Consiglio d’Europa lo bocciano

Il parlamento del Regno Unito ha approvato il controverso piano Ruanda, che comporterà l’espulsione dei richiedenti asilo verso il Paese africano. L’Onu e il Consiglio d’Europa lo bocciano.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il parlamento inglese ha approvato nelle prime ore di oggi il controverso piano per l'espulsione dei richiedenti asilo verso il Ruanda, dopo mesi di controversie politiche e legali e poche ore dopo la promessa del primo ministro Rishi Sunak di avviare le deportazioni verso il Paese africano già dal prossimo luglio. Il provvedimento dovrà ricevere in giornata il necessario ma automatico Royal Assent, cioè la firma di re Carlo, in veste di capo di Stato.

Il governo in pratica ha intenzione di trasferire in Ruanda alcuni di coloro che entrano illegalmente nel Regno Unito, come deterrente per i migranti che rischiano la vita su gommoni attraversando la Manica nella speranza di poter chiedere asilo una volta raggiunto il Regno Unito.

L'impasse parlamentare che da due mesi bloccava il testo è stata superata poco dopo la mezzanotte ora locale, quando la Camera dei Lord, non eletta, ha "riconosciuto la supremazia" della Camera dei Comuni eletta e ha ritirato gli ultimi emendamenti proposti, spianando la strada alla legge. All'inizio della giornata, Sunak aveva chiesto che i Lord smettessero di ostacolare la sua proposta chiave, il cosiddetto ‘piano Ruanda', che nelle sue intenzioni dovrebbe porre fine alla marea di migranti che attraversano la Manica.

"Per quasi due anni, i nostri oppositori hanno usato ogni trucco disponibile per bloccare il provvedimento e convocare sempre nuovi voti. Ma quel che è troppo è troppo, Basta prevaricazioni e ritardi", aveva dichiarato il premier.

Gli sforzi del governo conservatore britannico per far approvare il disegno di legge andavano avanti da quasi due anni sia a causa dell'opposizione parlamentare, sia per una serie di azioni giudiziarie intraprese da parlamentari e attivisti, che contestavano, e contestano, la legittimità dell'iniziativa sul piano dei diritti umani. Per Sunak, l'incapacità di attuare la politica di espulsioni verso il Ruanda era divenuta oggetto di crescente imbarazzo politico, soprattutto in vista delle imminenti elezioni locali e delle elezioni politiche in programma nel gennaio 2025.

Sunak infatti ha puntato tutto sui voli di trasferimento dei migranti, facendo della promessa di "fermare i barconi" una parte fondamentale del suo programma, mentre i sondaggi mostrano che il suo partito conservatore è molto indietro rispetto al partito laburista in vista delle elezioni generali di quest'anno. Le elezioni locali della prossima settimana sono considerate un barometro per il risultato che i partiti otterranno alle elezioni generali. Il dibattito nel Regno Unito si svolge mentre i Paesi dell'Europa occidentale e dell'America settentrionale cercano di trovare un modo per frenare il crescente numero di immigrati, che partono spinti da guerre, cambiamenti climatici, disordini politici.

Nel 2022 il numero di migranti arrivati in Gran Bretagna su piccole imbarcazioni è salito a 45.774 da appena 299 di 4 anni prima. L'anno scorso gli arrivi di piccole imbarcazioni sono scesi a 29.437 mentre il governo applicava un giro di vite sui trafficanti di esseri umani e ha raggiunto un accordo per il ritorno degli albanesi nel loro Paese d'origine.

Cosa prevede il piano Ruanda

L'idea di Sunak e dei conservatori è quella di far approvare una legislazione che obbligherà i giudici a considerare il Ruanda come un Paese terzo sicuro. L'obiettivo inoltre è dare ai decisori in materia di richieste di asilo il potere di ignorare sezioni del diritto internazionale e nazionale sui diritti umani per aggirare una sentenza della Corte suprema del Regno Unito secondo cui l'invio di migranti con un biglietto di sola andata a Kigali è illegale.

Secondo il Guardian, che cita fonti dell'Home Office, è stato identificato un primo gruppo di immigrati con basse probabilità di vedere accolta la loro domanda di asilo nel Regno Unito: saranno probabilmente loro, quindi, i primi ad essere trasferiti via aereo a Kigali. Soddisfazione all'approvazione è stata espressa anche da un portavoce del governo di Kigali, che si dice pronto ad accogliere i primi migranti in arrivo dal Regno.

Onu e Consiglio d'Europa bocciano il piano Ruanda

Nonostante l'approvazione della legge da parte del Parlamento britannico, ulteriori sfide giudiziarie potrebbero ritardare i voli verso il Ruanda, ha spiegato Tim Bale, professore di politica alla Queen Mary University di Londra: "Non credo che la situazione sia necessariamente chiusa", ha detto.

Intanto Onu e Consiglio d'Europa hanno chiesto al Regno Unito di stoppare tutto. Le Nazioni Unite infatti hanno invitato la Gran Bretagna a riconsiderare il piano di espulsione dei richiedenti asilo in Ruanda, avvertendo che questo minaccia lo stato di diritto e costituisce "un pericoloso precedente a livello globale". L'Alto Commissario per i Diritti Umani, Volker Türk, e il suo omologo responsabile per i rifugiati, Filippo Grandi, hanno invitato il governo di Sunak "a prendere invece misure pratiche per combattere i flussi irregolari di rifugiati e migranti, sulla base della cooperazione internazionale e del rispetto del diritto internazionale dei diritti umani".

Anche il Consiglio d'Europa critica il Regno Unito per l'approvazione del piano Ruanda. "Il governo del Regno Unito dovrebbe astenersi dal rimuovere le persone sulla base del piano Ruanda e invertire l'effettiva violazione dell'indipendenza della magistratura da parte del disegno di legge", ha affermato il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Michael O'Flaherty.

"L'adozione della legge sul Ruanda da parte del Parlamento britannico solleva gravi preoccupazioni sul rispetto dei diritti umani dei richiedenti asilo e anche importanti questioni sullo stato di diritto in generale", ha affermato O'Flaherty, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa. "Il governo del Regno Unito dovrebbe astenersi dall'usare questa legge per espellere gli individui verso il Ruanda e revocare la parte del testo che costituisce un'effettiva violazione dell'indipendenza della magistratura", ha evidenziato ancora O'Flaherty.

"La legge impone di considerare il Ruanda come ‘sicuro', indipendentemente da quanto avviene in effetti nel Paese, e proibisce esplicitamente ai tribunali britannici di prendere in considerazione il rischio che il Ruanda invii le persone in altri Paesi, come anche di valutare l'equità e l'efficacia delle procedure di asilo che metterà in atto", ha spiegato il commissario. "L'adozione della legge sul Ruanda è un'altra dimostrazione della tendenza a esternalizzare la politica di asilo e migrazione in atto in Europa, una fonte di preoccupazione per il sistema globale di protezione dei diritti dei rifugiati, che sarà oggetto della mia tempestiva e attenta valutazione".

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