“Ognuno condivide ciò che ha con il proprio vicino”: così Kharkiv prova a resistere alla paura
“Siamo al sicuro, siamo chiusi in casa adesso perché abbiamo paura di rimanere intrappolati sottoterra in caso di esplosioni. Il rumore delle bombe è costante, le esplosioni sono continue, ma i nostri ragazzi sono ancora forti e i russi non passeranno”. Ci svegliano con questo messaggio da Kharkiv, una delle città ucraine assediate dall’esercito russo e teatro di durissimi combattimenti nella notte scorsa. Forze ucraine e reparti russi si fronteggiano da ore, con i colpi di artiglieria che colpiscono anche le abitazioni civili e quelli che un tempo erano in luoghi di socialità della cittadina del sud est della nazione.
Uno scenario irreale, cui i cittadini cercano di adeguarsi nell'unico modo possibile: cercando di rimanere al sicuro, ma praticando la solidarietà. Così ci si organizza per fornire assistenza ai più bisognosi, per distribuire cibo e generi di conforto, provando a garantire un riparo sicuro al più ampio numero di persone possibile. I cittadini temono che la situazione possa peggiorare da un momento all’altro, ma per ora cercano di non farsi prendere dal panico. “Qualche farmacia è ancora aperta, la gran parte dei supermercati è rifornita”, ci scrivono ancora: “C’è abbastanza cibo e acqua per tutti, in tanti sono in fila per fare provviste. Allo stesso tempo, però, ognuno cerca di comprare ciò che gli serve, senza eccedere, in modo che ci siano abbastanza provviste per tutti”. Cominciano a esserci seri problemi legati alla moneta: “È difficile prelevare, gran parte dei bancomat non hanno già contante e alcuni negozi di generi alimentari ormai non accettano moneta elettronica”.
Kharkiv però resiste, contando sulla solidarietà: "Tutti condividono tutto, ognuno dà ciò che può dare. Non solo ci sono volontari a distribuire cibo e coperte, ma basta rivolgersi ai vicini di casa, che sono pronti ad aiutare”.
In questo contesto così difficile, c'è anche chi trova la forza di scherzare: "In alcuni reparti dei supermercati è finito tutto, non si trova più nulla. Sai cosa resta ancora invenduto sugli scaffali? Il salame denominato "Mosca", non lo vuole nessuno".