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Elezioni Presidenziali in Francia del 2022

Elezioni Francia 2022, oggi si vota per le presidenziali: la sfida è tra Macron e Le Pen

Oggi si vota in Francia per il primo turno delle presidenziali. I candidati favoriti sono il presidente uscente Emmanuel Macron e la candidata di Rassemblement National Marine Le Pen.
A cura di Annalisa Cangemi
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Seggi aperti in Francia, dove circa 48,8 milioni di cittadini sono chiamati a votare per il primo turno delle presidenziali. Le operazioni di voto, che si concluderanno questa sera alle 20, sono state anticipate nei territori d'oltremare per una questione di fuso orario. Tra i francesi residenti all'estero non potrà votare chi risiede a Shanghai a causa del confinamento deciso per via delle restrizioni anti Covid.

Il sistema elettorale prevede due turni, e se oggi nessuno non raggiungerà la maggioranza assoluta dei voti ci sarà un ballottaggio in programma per il 24 aprile tra i due aspiranti presidenti più votati. I candidati in corsa sono sono 12, ma soltanto 2 secondo i sondaggi hanno una chance di andare avanti: nelle ultime settimane si è sempre di più ridotto lo scarto tra il presidente uscente Emmanuel Macron e la candidata del Rassemblement National, Marine Le Pen. Al terzo posto nelle intenzioni di voto dietro di loro si piazza Jean-Luc Mélenchon, candidato di estrema sinistra, che comunque è dato sopra il 15%.

Alle ultime elezioni nel 2017 si è verificata una situazione analoga a quella che potremmo vedere in questa tornata elettorale: Macron, candidato de La République En Marche, venne eletto al secondo turno, battendo l'avversaria Marine Le Pen, quasi con il doppio dei voti (Macron ha vinto con il 66,10% dei voti contro il 33,90 di Le Pen). I risultati provvisori saranno comunicati in serata, alla chiusura dei seggi. L'insediamento del nuovo presidente dovrà avvenire entro il prossimo 13 maggio, giorno in cui scadrà il mandato del presidente uscente. Alle presidenziali seguiranno le legislative il 12 e il 19 giugno, per l'assegnazione dei 577 seggi dell'Assemblea Nazionale. Potranno votare oggi anche coloro che sono risultati positivi al Covid-19. Agli elettori che si recheranno ai seggi non sarà richiesta alcuna certificazione, che si tratti di una prova di vaccinazione, di un attestato di guarigione o di un test virologico.

Chi sono i candidati in corsa

Dei 12 candidati la metà hanno partecipato alle elezioni del 2017, quando erano invece 11 in corsa per l'Eliseo: quattro candidati sono di estrema sinistra e cioè Jean-Luc Mélenchon, Nathalie Arthaud, Fabien Roussel e Philippe Poutou, e tre sono di estrema destra, ovvero Marine Le Pen, Éric Zemmour e Nicolas Dupont-Aignan.

Secondo i sondaggi il presidente della Repubblica Emmanuel Macron è in testa con il 28 per cento nelle intenzioni di voto, seguito da Marine Le Pen di Rassemblement National data, al 20 per cento, e da Jean Luc Melenchon della France Insoumise al 14 per cento. Eric Zemmour di Reconquete e la repubblicana Valerie Pecresse si contendono invece il quarto e il quinto posto.

L'incognita astensione

Quest'anno a pesare molto potrebbe essere il fattore astensione, anche se in genere le elezioni francesi sono molto partecipate: basti pensare che nel 2017 al primo turno andò a votare il 78% degli elettori. Il record negativo di partecipazione elettorale si è registrato nel 2002, quando si recò alle urne il 71% degli aventi diritto. In quel caso a sfidarsi furono Jean-Marie Le Pen, padre di Marine Le Pen e Jacques Chirac, che poi vinse.

In questo caso il 27,4% dei francesi potrebbe scegliere di non andare a votare al primo turno delle presidenziali, secondo un calcolo dell'istituto Odoxa per Le Figaro. L'emergenza Covid prima e la guerra in Ucraina poi hanno occupato del tutto lo spazio normalmente dedicato per il dibattito politico in campagna elettorale. Macron è stato vistosamente assente dai comizi, concentrandosi quasi totalmente sulla gestione della crisi internazionale. Alla vigilia del voto ha tenuto un unico grande comizio, al Défense Arena di Nanterre, in cui ha chiamato alla "mobilitazione generale" contro "gli estremi".

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