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Obbligò l’amico a scavarsi la fossa e uccidersi per aver violentato la figlia, papà scarcerato dopo 6 mesi

Consultando il telefono dell’amico, il papà russo aveva scoperto che l’uomo aveva violentato la figlia di 8 anni e aveva deciso di farsi giustizia da solo. Per questo fu condannato da un tribunale russo ma, a sei mesi dalla condanna, l’uomo è di nuovo libero per abbracciare la figlioletta.
A cura di Antonio Palma
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Dopo aver scoperto che il suo miglior amico aveva violentato sua figlia di appena 8 anni, obbligò l'uomo a scavarsi la fossa, incitandolo a uccidersi. Per questo fu condannato da un tribunale russo e incarcerato ma, a sei mesi dalla condanna, ora il papà di 35 anni è di nuovo libero per abbracciare la figlioletta.

Vyacheslav Matrosov era stato condannato nell'aprile scorso a 18 mesi di carcere per istigazione al suicidio, ma nei giorni scorsi, in netto anticipo rispetto al previsto, l'uomo è stato scarcerato dopo appena sei mesi di carcere ed è tornato a casa da moglie e figlie.

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Una notizia accolta con gioia dai suoi concittadini del villaggio di Vintai, nella regione orientale di Samara nei pressi del fiume Volga. Da sempre infatti si erano battuti con campagne e appelli affinché l'uomo fosse assolto e poi liberato. "Ogni padre l'avrebbe fatto. Questo sarà un esempio per tutti" affermava la petizione firmata dai residenti e rivolta al Ministero degli Interni russo e al Comitato Investigativo.

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La vicenda risale allo scorso anno quando il 35enne operaio scopri inquietanti filmati sul cellulare dell'amico e collega Oleg Sviridov, 32 anni. I due si erano riuniti per bere insieme e si erano anche ubriacati. Quando il 32enne si era addormentato, l'amico aveva iniziato a vedere le foto e i video sul suo telefono scoprendo con orrore che c'era una scena di violenza sulla figlia da parte dell'amico.

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Secondo quanto ricostruito, il padre della piccola avrebbe subito affrontato il 32enne che però sarebbe scappato. A questo punto il 35enne aveva denunciato gli stupri alla polizia locale ma nel frattempo si era messo alla caccia dell’amico ed era riuscito a rintracciare il presunto pedofilo prima degli agenti.

A questo punto le minacce che avevano costretto il 32enne a scavarsi la fossa dove poi è morto per una coltellata. Inizialmente il papà era stato accusato di omicidio ma tribunale di Samara, non lontano da Togliattigrad, ha concluso che Sviridov si è tolto la vita durante la rissa nel bosco dove il padre della bimba lo aveva trascinato e poi seppellito.

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