Obama: tassare i ricchi per sanare il debito pubblico
Un deficit di 3 mila miliardi di dollari quello raggiunto dagli Stati Uniti. Una situazione da fronteggiare al più presto per il Presidente Barack Obama, il quale intende risanare il debito pubblico statunitense tassando le grandi corporations e alle famiglie con reddito alto. Un programma drastico, ma necessario, per mettere in sesto le finanze federali. Il piano prevede una serie di tagli che ammontano a 4 mila miliardi di dollari, da attuare in dieci anni. Obama tiene a precisare che non si tratta di un attacco alle classi agiate, ma di un’operazione di risanamento che “non è una guerra di classe, è matematica”. La correzione finanziaria prevede anche aggiustamenti per la spesa sanitaria e per il sistema pensionistico, ma anche la sospensione delle guerre in Iraq e Afghanistan che faranno risparmiare circa mille miliardi di dollari. Per quanto riguarda la sanità, l’inquilino della Casa Bianca ha dichiarato che si dovrà “fare di più per ridurre gli sprechi legati ai sussidi e i pagamenti errati” senza, però, lasciare “gli anziani alla mercé dei debito del governo” e senza ridurre “l’assistenza ai bambini o agli handicappati”.
Il programma del Presidente Obama, nei prossimi giorni, sarà sottoposto all’attenzione della Supercommissione sulla riduzione del deficit, la quale proporrà una soluzione entro il 23 settembre 2011. Obama esprime chiaramente la sua posizione in merito di riduzione degli sprechi, a livello sanitario e assistenziale, tenendo a precisare che “il bilancio non può essere portato in pareggio a spese dei poveri e della classe media”, e che per tornare sui binari di una spesa pubblica sostenibile c’è bisogno che tutti contribuiscano attivamente alla ripresa del Paese. Un grande contributo deve arrivare anche le aziende che devono operare, economicamente, per il bene degli Stati Uniti. Infatti, come ha dichiarato il Presidente degli Usa al Giardino delle Rose della Casa Bianca, “Siamo disposti a tagliare la spesa sociale ma non possiamo solo tagliare, non risolveremmo nulla. Serve un approccio bilanciato, chiediamo a tutti di dare il loro contributo”.