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Obama prova ad alzare i salari. In Italia abbiamo l’Electrolux

Obama prova ad innalzare il salario minimo di alcuni dipendenti statali. Da noi le cose vanno in maniera “leggermente” diversa…
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Le disparità economiche fra ricchi, poveri e nuovi poveri; l'aumento della forbice tra "chi ha e può" e chi "non ha (più) e non può"; la scarsa mobilità sociale; il valore di equa retribuzione e quello più ampio di redistribuzione. Sono solo alcuni dei concetti collegati alla decisione di Barak Obama di aumentare il salario minimo dei contractor federali a 10,10 dollari all'ora. Una decisione (con ordine esecutivo, dunque) che, se non accompagnata dal via libera del Congresso, potrebbe peraltro essere limitata solo ai nuovi contratti, interessando in pratica poche decine di migliaia di persone. Ma al di là delle specifiche del provvedimento e al netto della buona dose di "populismo" che, secondo autorevoli commentatori, ha permeato il discorso sullo stato dell'Unione di Obama (con tanto di parallelismo con il nostro Paese sul "cambiamento" sempre a portata di mano…), resta il senso profondo del messaggio di Obama: in un momento di crisi, è necessario uno sforzo in una direzione chiara. Dalla parte di chi quella crisi l'ha pagata e soprattutto dalla parte di chi ha di meno. Un concetto da praticare e sul quale riflettere costruendo politiche nuove, fino alla "blasfemia della redistribuzione del reddito".

Un percorso, quello intrapreso dal presidente Usa, che dovrebbe indurre a una qualche riflessione di senso sulla centralità di meccanismi di sostegno al reddito e di contrasto alla povertà, anche in quei Paesi in cui la crisi economica sembra essersi conclusa. Proprio perché si riconosce che, malgrado tutto, la forbice reddituale è ancora enormemente incidente e contribuisce in maniera determinante a quella "lacerazione del tessuto sociale" di cui spesso si parla a sproposito. Letta con le coordinate del Belpaese, la decisione di Obama è decisamente spiazzante (ferma restante la necessità di contestualizzare le proposte del presidente al quadro politico – economico a stelle e strisce e la sacrosanta cautela nell'aderire al modello del premio Nobel per la Pace…). Perché arriva due giorni dopo la conferma da parte di Bankitalia di dati quantomeno allarmanti: il 10% delle famiglie italiane detiene il 46,6% della ricchezza; la crescita dal 14 al 16 percento della povertà pseudoassoluta; metà delle famiglie vive con meno di 2mila euro al mese. Quasi contemporaneamente arriva la "fantastica" proposta dell'Electrolux di un dimezzamento (o in ogni caso di tagli sostanziali) dei salari ai propri dipendenti: una "genialata" della quale probabilmente non si è parlato abbastanza, se non per le responsabilità e l'inadeguatezza della politica e "l'innovativa lettura" del solito Davide Serra (quello che riceve ovazioni alla Leopolda, per capirci), secondo cui "Electrolux prova a salvare lavoro e azienda con taglio salari; oppure chiude come altre 300 mila aziende e aggiunge disoccupazione. Realtà" (poi ha provato una minima correzione di rotta, per la verità).

Insomma, da una parte Obama, dall'altra uno dei consiglieri più influenti dell'Obama italiano. E forse non serve nemmeno aggiungere altro.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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