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Obama prepara la campagna contro l’Isis: truppe di terra inviate a Mosul

L’esercito americano vuole capire quando mandare truppe sul campo e liberare la città irachena sotto il controllo dei jihadisti. “L’intervento – spiegano fonti militari alla Cnn – sarà in collaborazione con i militari iracheni”.
A cura di Biagio Chiariello
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 I responsabili militari americani "stanno raccogliendo più informazioni possibili di intelligence sulle difese Isis a Mosul per decidere se raccomandare l'invio di truppe sul terreno per coadiuvare l'esercito iracheno nella riconquista" della "capitale del Califfato". Ad affermarlo alla Cnn sono i responsabili dello Us Central Command. La notizia arriva certo non a caso a 24 ore dall’annuncio da parte dell’Isis della morte della volontaria americana, 26enne rapita in Siria nel 2013 e finita nelle mani degli jihadisti. Kayla Jean Mueller sarebbe però rimasta uccisa in un raid aereo giordano, come comunicato dagli stessi miliziani del Califfato. Notizie comunque tutta da verificare.

Obama prepara campagna d'aprile contro Isis

"L'Isis sta continuando a rinforzare le sue difese in città: se cresceranno significativamente, le forze irachene potrebbero aver bisogno dell'aiuto americano per individuare i bersagli militari da colpire", spiega il responsabile americano che ha preferito restare nell’anonimato nell’annunciare che l'offensiva a Mosul "è prevista ad aprile", come scrive sempre la Cnn. Tra un paio di mesi, dunque, l'esercito Usa potrebbe raccomandare alla Casa Bianca e al Pentagono di inviare truppe sul campo. "Stiamo verificando che i membri dell'Isis cercano di proteggere le proprie famiglie mandandole fuori da Mosul", mentre i raid della Coalizione "hanno l'obiettivo di tagliare le linee di rifornimento".

"Quando inizierà l'offensiva l'Isis sarà isolato e incapace di ricevere rinforzi".

Il Centcom "ritiene che l'organizzazione abbia perso la capacità di conquistare nuovo territorio in Iraq e controllarlo. I comandanti devono prendere delle decisioni, avere delle priorità su dove utilizzare i combattenti. Ecco perché si sono ritirati da Kobane – afferma ancora l'ufficiale – . Anche i combattenti stranieri in arrivo sono diminuiti negli ultimi 4-5 mesi".

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