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Obama: “I commentatori in tv hanno più fiducia di Putin che dei democratici”

Durante il suo ultimo discorso da First lady, Michelle Obama non è riuscita a trattenere le lacrime. Barack intanto invita gli Usa a ricompattarsi contro l’Orso dell’Est.
A cura di Danilo Massa
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6-1-2017, Barack Obama saluta la folla (@Ron Sachs-Pool/Getty Images)
6-1-2017, Barack Obama saluta la folla (@Ron Sachs-Pool/Getty Images)

L'Inauguration Day, il giorno in cui si insedierà Donald Trump nella Casa bianca, è previsto per il 20 gennaio, ma durante la serata di giovedì 5 gennaio è andata in scena la festa di addio dell'amministrazione uscente. Un party a cui hanno partecipato anche star del cinema e della musica, gli stessi vip che durante la campagna elettorale hanno appoggiato – talvolta con toni eclatanti – la candidatura della democratica Hillary Clinton. Presenti per l'occasione i cantanti Beyonce, Jay Z, Bruce Springsteen e Jordin Sparks, gli attori Samuel L Jackson, Robert De Niro, Meryl Streep e Jason Sudeikis, i registi George Lucas e Ken Burns e i conduttori televisivi Oprah Winfrey e David Letterman. Oltre a compagni di partito e amici, al gala erano presenti anche volti noti dell'attivismo, quali Al Sharpton e la deputata dell'Arizona Gabby Giffords, che si è scagliata più volte contro la diffusione delle armi negli States. Immancabile e a conferma del ruolo di primo piano della Frist lady, Michelle Obama ha tenuto un discorso di ringraziamento durante cui non è riuscita a trattenere le lacrime.

Obama: "Putin non è tra gli amici"

Barack Obama ha intanto ribadito la narrazione sulla vittoria di Trump, proposta più volte durante e dopo la campagna elettorale: il candidato repubblicano è stato aiutato da Putin. Una versione confermata dal presidente uscente ai microfoni dell'Abc e che è sostenuta da un rapporto dei servizi segreti. Sulla stessa linea di quanto dichiarato in passato e soprattutto delle recenti ritorsioni contro la Russia, accusata di incursioni informatiche, Obama ricorda che "Putin non è tra gli amici". "Non è nella nostra squadra", precisa ancora il presidente uscente, accusando poi parte dei media a stare dalla parte dello straniero: "Una delle cose che mi preoccupano è il livello cui siamo arrivati, con repubblicani, opinionisti e commentatori televisivi che sembra abbiano più fiducia in Vladimir Putin che in altri americani perché questi americani sono democratici". Insomma, un invito a fare squadra contro l'Orso russo che vorrebbe ridestare sentimenti e ricordi da Guerra Fredda: "Dobbiamo ricordarci che siamo nella stessa squadra. Vladimir Putin non è nella nostra squadra".

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