Obama: giro di vite contro le armi. “Troppi morti, servono nuove leggi”
UPDATE ore 18.30 – Il presidente degli Stati Uniti Obama ha tenuto un discorso nella East Room della Casa Bianca: "Troppe sparatorie: adesso servono nuove misure – ha esordito -. Cinque anni fa, questa settimana un membro del Congresso e altre otto persone sono state uccise in Arizona, è stata la prima volta che ho dovuto parlare alla nazione e non è stata l'ultima, purtroppo". Obama ha spiegato che "oltre 30.000 vite vengono spezzate dalle armi negli Usa ogni anno" e "siamo l'unico paese evoluto al mondo in cui le stragi avvengono con tale frequenza. Centinaia di migliaia di americani hanno perso sorelle e fratelli, seppellito i propri figli. Stiamo cominciando ad abituarci e pensiamo che la violenza sia normale, invece di pensare come risolvere il problema, questo diventa solo uno dei nostri dibattiti, nonostante ci sia consenso generale su ciò che va fatto". "Oggi non siamo qui per reagire ad una strage causata dalle armi, ma per fare qualcosa per prevenire la prossima. Il controllo sulle armi non contraddice il secondo emendamento della costituzione americana, che garantisce il diritto di possedere armi, ma c'è la necessità di agire con urgenza per salvare vite".
Barack Obama lo aveva detto: la riforma sulla legge sulla vendita delle armi da fuoco non sarebbe stata solo a parole. Detto fatto: il Presidente degli Stati Uniti d’America ha avviato il primo giro di consultazioni per porre limiti severi a quello che ormai è diventato uno dei problemi più discussi nel Paese più importante del mondo. "Siamo l'unico Paese moderno al mondo che vede questo tipo di sparatorie quasi ogni mese. Sono diventate una routine", aveva detto Obama ad ottobre, all’indomani dell'ennesima strage in un college, questa volta in Oregon, dove i morti sono stati 10.
I dettagli saranno annunciati oggi dalla East Room della Casa Bianca. L’idea di base è quella di scavalcare il Congresso, che accusa di inerzia, usando i suoi poteri esecutivi. Un organo dominato da deputati e senatori repubblicani – e più d'un democratico – che si appoggia sul Secondo emendamento della Costituzione, quello che garantisce il diritto inviolabile di possedere armi. La conferma giunge dalla stessa White House, insieme con i primi dettagli sulla riforma messa a punto dall'amministrazione. Una riforma che, nelle parole di Obama, “salverà vite", anche se probabilmente non riuscirà ad eliminare del tutto il problema dei crimini violenti negli USA.
L'intento delle misure attese dalla Casa Bianca è rendere più difficile l'acquisto di armi da parte di persone che per esempio hanno problemi mentali. A tal proposito, Obama chiede al Congresso di disporre un finanziamento pari a 500 milioni di dollari. Il piano consterà di 10 punti chiave e sarà incentrato sul potenziamento dei ‘background check’, i controlli preventivi allargati a qualsiasi soggetto. Nel "mirino" del Presidente ci sono soprattutto i rivenditori di armi da fuoco, oggi esentati troppo spesso da qualunque obbligo. Non sarà più così: che operino online, al dettaglio o nelle molto frequentate fiere di settore, saranno da ora obbligati a detenere un'apposita licenza per la vendita e a condurre accurati controlli e verifiche sugli acquirenti.
Obama si rivolge poi all'Fbi chiedendo di raddoppiare il suo personale dedicato a condurre le verifiche ei controlli necessari per il piano, con l'assunzione di oltre 230 nuovi esaminatori. Nell'ambito del Atf, il Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms, sarà creata una divisione speciale per indagare sul traffico illegale di armi. E ancora, ci sarà l'obbligo di comunicare alle autorità armi delle quali si è persa traccia nel transito tra produttore e rivenditore. Infine, il presidente chiede anche ai dipartimenti di Difesa, Giustizia e Sicurezza Interna di condurre, sostenere e sponsorizzare la ricerca in ambito di tecnologia per la sicurezza delle armi.