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Obama a Medvedev in un fuori onda: “Dopo la rielezione sarò più flessibile”

Un clamoroso fuori onda a margine del summit di Seul scaraventa Obama nell’occhio del ciclone. E la rielezione alla Casa Bianca ora potrebbe essere più difficile.
A cura di Alfonso Biondi
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Barack Obama e Dmitry Medvedev

Un rapido scambio di battute, un microfono creduto spento e il rischio di alzare un grosso polverone. Durante il vertice sulla sicurezza nucleare di Seul, un microfono lasciato acceso ha registrato un clamoroso fuori onda tra il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama e il presidente russo uscente Dimitri Medvedev. "Questa è la mia ultima elezione, dopo avrò più flessibilità"- confida Obama al suo collega russo. E questi, da canto suo ribatte: "Capisco, lo dirò a Vladimir, sono d’accordo con te".

A cosa si riferiva Obama?- La flessibilità cui fa riferimento il Presidente americano sembra riguardare lo scudo antimissile che la Nato intende installare nell'Europa centro-orientale, forte motivo di divergenza tra i due Paesi. Gli Stati Uniti sostengono da tempo che il sistema agirebbe solamente in funzione anti-Iran, ma in Russia non si fidano. La questione è abbastanza spinosa e Obama gradirebbe che Putin e soci se ne stessero buoni buoni almeno fino a novembre, mese in cui sono previste le presidenziali americane. Ottenuta la riconferma alla Casa Bianca, poi, la bontà dei russi, avversari di sempre, verrà ripagata con la flessibilità. Il progetto dello scudo antimissile, dicevamo, è da tempo al centro delle divergenze tra i due Paesi. L'obiettivo degli Stati Uniti sarebbe quello di realizzare un sistema per rispondere alle minacce di Paesi come l'Iran; la Russia, da canto suo, dubita delle reali intenzioni di Washington e teme un accerchiamento strategico. Motivo, quest'ultimo, che ha portato la Russia a non accettare missili e stazioni radar in Paesi come la Polonia e la Repubblica Ceca,  entrati nella Nato proprio per garantirsi dall'imperialismo russo.

Campagna elettorale compromessa?- Non c'è alcun dubbio che la leggerezza di Obama, se così si può chiamare, rischia di compromettere seriamente la sua corsa alla Casa Bianca. C'è da scommettere, infatti, che i repubblicani, ma anche i media, gli chiederanno conto di un simile atteggiamento nei confronti degli avversari di sempre e che saranno pronti a rigirare il coltello nella piaga. Ora ad Obama non resta che elaborare una strategia difensiva credibile, ammesso che esista.

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