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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Smentita la notizia di un nuovo attacco israeliano contro la base italiana Unifil in Libano

Smentita la notizia di un nuovo attacco dell’esercito israeliano contro le basi italiane della missione Unifil nel sud del Libano. In una precedente aggressione, avvenuta nei pressi del quartiere generale della missione Unifil a Naqoura, erano rimasti feriti due militari cingalesi.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio
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È stata smentita dal Ministero della Difesa la notizia di un nuovo attacco alle basi Unifil in Libano. "In merito alle notizie circolate nella giornata odierna, riguardanti un presunto terzo attacco contro le basi italiane di Unifil in Libano, il Ministero della Difesa smentisce categoricamente tali affermazioni. Le verifiche condotte sul campo confermano che non vi è stato alcun ulteriore attacco. Sono attualmente in corso le attività relative a lavori di ripristino dei manufatti precedentemente danneggiati, eseguiti in pieno coordinamento e accordo tra le unità italiane di Unifil, le Forze Armate libanesi e le Forze di Difesa Israeliane (IDF). L'intervento di riparazione si è reso necessario a causa dei danni riscontrato nei giorni scorsi e hanno lo scopo di garantire la sicurezza e l'operatività delle strutture della missione. Le operazioni sono state pianificate e sono in corso di svolgimento con il consenso di tutte le parti interessate, assicurando il pieno rispetto degli accordi e dei protocolli internazionali in vigore".

In un precedente attacco, avvenuto nei pressi del quartiere generale della missione Unifil a Naqoura e questa volta non smentito, erano rimasti feriti due militari cingalesi.

"I militari italiani non abbandoneranno la base", come richiesto da Israele. È quanto ribadito dal contingente italiano dell'Unifil all'Idf dopo l'attacco israeliano che ha preso di mira la base. La posizione è stata ribadita in un incontro nella notte, autorizzato dai vertici Unifil, tra gli italiani, che gestiscono le basi del settore Ovest fuori dal quartier generale della missione, e gli israeliani proprio nella base che è stata colpita.

"Qualsiasi attacco deliberato alle forze di peacekeeping costituisce una grave violazione del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza", si legge in un post pubblicato sull'account X della missione.

"Pretendo rispetto da Israele. Quello dovuto ad una nazione amica impegnata in una missione di pace", ha commentato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in visita in Kosovo.

"Noi siamo amici di Israele, ma questo non deve trasformarsi nella possibilità di mettere a repentaglio la vita dei nostri militari, che sono lì per portare la pace e non per fare la guerra", ha detto invece il ministro degli Esteri Antonio Tajani, alla fine di un incontro sui collegamenti fra Italia e Francia tenutosi al grattacielo della Regione Piemonte a Torino.

"Certamente gli attacchi all'Unifil in Libano saranno trattati al Consiglio Esteri" dell'Ue che si terrà lunedì a Lussemburgo, aveva annunciato invece un'alta fonte diplomatica europea. "Si tratta di una missione di pace che viene attaccata e che coinvolge membri dell'Ue. – aveva aggiunto – Non so che tipo di discussione sarà, ma sicuramente la questione verrà affrontata dai ministri".

Le forze di difesa israeliane (Idf) stanno potenziando le operazioni nel Libano meridionale, dove è stata dispiegata la 205a Brigata corazzata di riserva, entrata in azione nelle scorse ore, come annunciato dal comandante della brigata, il colonnello Yoav Scheider, in un messaggio radio alle sue truppe prima che entrino in Libano ripreso dal quotidiano Times of Israel.

"La brigata ha eliminato diversi terroristi e distrutto decine di obiettivi terroristici dall'aria, da terra e con l'artiglieria", secondo l'Idf. "Oggi elimineremo la minaccia di un attacco al nostro Paese – aveva detto il colonnello Scheider – Questa è la nostra missione, questo è ciò di cui siamo incaricati. Abbiamo una battaglia difficile davanti, ma la missione è chiara, importante e urgente".

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