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Nuove tensioni tra Putin e Erdogan. “Il governo turco non è eterno”. Ankara snobba Mosca

La Turchia risponde al presidente russo, che aveva accusato l’attuale leadership turca di essersi voluta ingraziare Obama abbattendo il jet di Mosca. “Non lo prendiamo sul serio, basti pensare che il Kgb è finito da un pezzo”.
A cura di Biagio Chiariello
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E’ un batti e ribatti che non accenna a placarsi quello tra Turchia e Russia, innescato dall’abbattimento dell’aereo Sukhoi 24 da parte dei ribelli turcomanni. Se da una parte il governo di Ankara afferma di non prendere sul serio le prese di posizione del Cremlino, lo stesso Vladimir Putin si dice dell’idea che l’esecutivo guidato da Erdogan non durerà per sempre. “Voglio ripeterlo adesso: consideriamo il popolo turco un Paese amico e non vogliamo danneggiare le relazioni con il popolo turco”, ha affermato il presidente russo, aggiungendo però che i rapporti di Mosca non miglioreranno con l’attuale leadership di Ankara.

La risposta della Turchia è arrivata immediata: “Non prendiamo sul serio le dure parole del presidente russo”, ha riferito il premier Ahmet Davutoglu, in dichiarazioni rilasciate ai giornalisti al rientro da Bruxelles. “Forse sta ricordando i suoi vecchi tempi al Kgb. Ma il Kgb è terminato da tempo”, ha affermato Davutoglu secondo quanto riporta il quotidiano turco Hürriyet, aggiungendo che “l’epoca della propaganda di stile sovietico è storia”. “A ogni dichiarazione che fa Putin il mondo ride sarcasticamente”.

Nel corso della conferenza stampa di due giorni fa a Mosca, Putin aveva avanzato il sospetto che l'abbattimento del jet russo potesse essere interpretato come un gesto per compiacere gli Stati Uniti da parte di Erdogan. "Non so se il calcolo fatto da qualcuno della leadership turca sia stato corretto o no, se gli americani ne hanno davvero bisogno", aveva detto il presidente russo. Forse, ha aggiunto Putin, "c'era un tacito accordo a un qualche livello" con una terza parte, qualcosa del tipo, ‘noi abbattiamo l'aereo russo e voi non dite nulla se noi occupiamo parti dell'Iraq'". Il presidente russo ha aggiunto che in ogni caso il calcolo di Ankara si è rivelato sbagliato, perché “la Russia non è un paese che scappa”, ma anzi ha incrementato la sua presenza militare nella regione.

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