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Nuova Zelanda: ora c’è il “terzo sesso” per chi non si sente né uomo né donna

Quelli che in Nuova Zelanda non si sentono né maschi né femmine sono i primi al mondo a potersi registrare come “gender diverse” nella raccolta e condivisione delle informazioni pubbliche.
A cura di Susanna Picone
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I neozelandesi che non si sentono né uomini né donne sono i primi al mondo a potersi registrare come “gender diverse” nella raccolta e condivisione delle informazioni pubbliche. Jo-Anne Allan, direttrice di Statistics New Zealand, ha detto che la nuova classificazione “è la prima al mondo per le informazioni sull'identità di genere”. “Il termine è piuttosto nuovo ma crediamo che con il tempo verrà sempre più ampiamente usato e accettato”, ha spiegato la dirigente sottolineando che l'informazione di genere è personale e può essere utilizzata solo quando vi è una buona ragione per farlo. La classificazione, che dunque allarga le categorie di genere al di là delle correnti delimitazioni maschio/femmina, non è tuttavia obbligatoria ma solo raccomandata. “È una questione complessa poiché l'identità di genere riguarda il modo in cui una persona si sente e vive il proprio genere, che può cambiare durante il corso della vita”, ha detto ancora Allan dicendo di credere “che la popolazione ‘gender diverse' lo veda come un passo avanti verso l'essere visibile, contata e capita”.

Provvedimento accolto con favore – Il presidente della Commissione Diritti Umani, Richard Tankersley, ha accolto con favore il provvedimento e chiede che le domande a cui rispondere nel prossimo censimento siano basate sullo stesso criterio. A suo dire “lo standard ‘gender diverse' consentirà al  governo di raccogliere dati sulle persone di diverse identità di genere in una maniera che non è stata mai possibile”. “Questo – ha continuato – offrirà una migliore comprensione della necessità di riconoscere e includere la gamma di persone trans in Nuova Zelanda e di progredire verso la piena realizzazione dei loro diritti umani”. Soddisfatti della novità della Nuova Zelanda anche gli attivisti dei gruppi “Q”, o “queer”: “Finalmente siamo visibili”, ha detto Spender Sharpe, del gruppo giovanile Q-Youth di Nelson.

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