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Nuova Zelanda, “ecoterroristi” minacciano: “Contamineremo il latte in polvere”

La polizia ha aperto un’indagine per l’invio di alcune lettere che minacciavano di avvelenare il latte destinato ai bambini se le autorità governative non avessero interrotto una campagna contro il ripopolamento di alcune specie animali selvatiche.
A cura di Susanna Picone
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In Nuova Zelanda è scattato l’allarme per un possibile sabotaggio “ecoterrorista”. L’allerta è scattata dopo la rivelazione che la grande industria casearia sarebbe a rischio di sabotaggio da parte di ecoterroristi che hanno minacciato di contaminare le esportazioni di latte in polvere per bambini se non sarà proibito entro fine marzo l'uso in agricoltura del pesticida 1080. La polizia – secondo quanto spiegano i media locali – ha aperto una indagine per l'invio di alcune lettere che minacciavano di avvelenare il latte artificiale se le autorità governative non avessero interrotto una campagna contro il ripopolamento di alcune specie animali selvatiche. Secondo quanto riferito dalla polizia, lettere anonime accompagnate da campioni di latte in polvere avvelenato sono state recapitate lo scorso novembre ad alcune ditte esportatrici di latte in polvere oltre che all'organizzazione professionale degli agricoltori locali, la Federated Farmers of New Zealand. Gli ecoterroristi vogliono convincere il governo a togliere dalla circolazione quel pesticida che a loro dire rappresenta un rischio per gli animali sia selvatici e sia domestici.

Il latte può ancora essere consumato in modo sicuro – È stato il primo ministro neozelandese, John Key, a rivelare che sono state ricevute lettere di minaccia accompagnate da sacchetti di prodotto contaminato. Il premier ha spiegato che la minaccia è stata rivelata solo ora in seguito alle richieste dei media, e ha assicurato che il latte artificiale può ancora essere consumato in modo sicuro. John Key ha dunque voluto tranquillizzare la popolazione: “Voglio rassicurare i genitori che è stata adottata ogni misura possibile per rispondere alla minaccia, ma data la sua natura sia la polizia, sia il governo la prendono sul serio”, ha detto aggiungendo che sono stati eseguiti circa 40 mila test sul prodotto.

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