Nuova rivoluzione in Vaticano: un americano e una donna alla guida della sala stampa
Nuova rivoluzione con la firma di papa Francesco in Vaticano: il nuovo direttore della sala stampa della Santa Sede è lo statunitense Gregory Joseph Burke, già vicedirettore, mentre, per la prima volta, la sua sostituita sarà una donna, Paloma García Ovejero. I due sostituiscono padre Federico Lombardi.
Burke, classe 1959, è un giornalista di grande esperienza: di formazione gesuitica, lo stesso ordine da cui proviene Francesco, a Roma da molti anni, è stato corrispondente di testate cattoliche e laiche, tra cui i prestigiosi “Time Magazine” e Fox News”. Lavora in Vaticano dal 2012, quando fu nominato consulente per la comunicazione della Segreteria di Stato, per poi essere chiamato ad affiancare padre Lombardi appena pochi mesi fa. Se la nomina di Burke era da considerarsi quasi naturale, non lo è quello della García Ovejero, spagnola, classe 1975. Giornalista esperta in strategie di management e comunicazione, con esperienza in ambito televisivo, dal 2012 era corrispondente da Roma e dalla Santa Sede per la rivista Cope. La Ovejero si è detta “sorpresa” nell’apprendere nella nomina ma ha ritenuto “normale” che una donna faccia parte della direzione della sala stampa vaticana. D’altronde, ha spiegato “ono donne le prime che hanno scoperto la Resurrezione. E poi c'e' lei, Maria, che e' la nostra Madre".
“La nomina dei nuovi responsabili della sala stampa della Santa Sede rappresenta un ulteriore tassello del processo di riforma – ha subito dichiarato monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione, nel dare la notizia – Posso ribadire con estrema chiarezza che non ci sono aspetti d’incertezza sulla riforma. Anzi… Il processo va avanti con grande attenzione e riflessione”. La segreteria per la comunicazione è stata recentemente istituita dal Papa ed è composta da quattro direzioni: affari generali, tecnologia, teologia e pastorale, comunicazione istituzionale. Il ruolo della sala stampa, ha garantito il prefetto, non cambierà ma “probabilmente cambieranno le modalità con cui si cureranno i rapporti con i giornalisti. Penso, ad esempio, a un sistema digitale, perché tutti possano essere informati tempestivamente. O, magari, all'estensione dell’orario di apertura, per far fronte alle esigenze di tutto il mondo”.
Lascia la sua "buona battaglia" padre Lombardi, che ha guidato la sala stampa per dieci anni con enormi difficoltà. E’ stato lui a dover far fronte ai numerosi attacchi che arrivavano da tutto il mondo durante gli anni del pontificato di Benedetto XVI ed ha dovuto arginare la crisi creatasi a seguito del discorso del Papa a Ratisbona, duramente attaccato dagli islamici, e, soprattutto, le implicazioni dello scoppio dello scandalo pedofilia in varie parti del mondo. Dopo la salita al soglio pontificio di papa Francesco, il suo ruolo è stato enormemente compresso: mentre Benedetto XVI parlava quasi esclusivamente leggendo discorsi scritti e senza compiere esternazioni di particolare peso, Francesco è solito a parlare a braccio su ogni tema, senza avvisare preventivamente neppure i suoi più stretti collaboratori.
In realtà, pare che Francesco non abbia mai amato padre Lombardi, che avviò il pontificato con una terribile gaffe: nel comunicato inviato via e-mail negli attimi dopo la scelta del nuovo pontefice da parte dei cardinali, si salutava l’elezione del cardinale Angelo Scola e non quella di Bergoglio. Qualche tempo dopo fu riportata una conversazione tra padre Lombardi e l’argentino Federico Wals, già addetto stampa d Bergoglio a Buenos Aires. “Come ti senti con il mio ex capo?” gli fu chiesto. “Confuso” rispose.