Nuova provocazione della Nord Corea, testata nuova arma nucleare: “Può generare tsunami radioattivo”
La Corea del Nord ha condotto un test del suo "sistema di armi nucleari" sottomarine. Una scelta che rappresenterebbe una sorta di protesta alle esercitazioni militari congiunte degli ultimi giorni di Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone, che hanno coinvolto una portaerei statunitense a propulsione nucleare. A riportarlo è l'agenzia statale KCNA.
Le esercitazioni stavano "minacciando seriamente la sicurezza" del Nord, quindi in risposta Pyongyang "ha condotto un importante test del suo sistema d'arma nucleare sottomarino ‘Haeil-5-23‘ in fase di sviluppo nel Mare orientale della Corea", riferisce il ministero della Difesa nordcoreano. Ad effettuare il test è stato il think tank del dicastero locale nelle acque al largo della sua costa orientale.
"La tecnica di contrattacco sottomarino del nostro esercito basata sul nucleare viene ulteriormente perfezionata e le sue varie azioni di risposta marittima e subacquea continueranno a scoraggiare le manovre militari ostili delle navi degli Stati Uniti e dei suoi alleati" ha fatto sapere il ministero in una dichiarazione.
Le forze armate di Seoul e Tokyo hanno organizzato esercitazioni congiunte di tre giorni che hanno coinvolto la portaerei a propulsione nucleare statunitense Uss Carl Vinson, in risposta peraltro al lancio di un satellite spia da parte della Corea del Nord. Hanno partecipato anche il cacciatorpediniere sudcoreano Roks Sejong il Grande, il cacciatorpediniere giapponese Js Kirisame e i cacciatorpediniere statunitensi Uss Kidd e Uss Sterret.
Cos'è Haeil, larma nucleare sottomarina testata dalla Corea del Nord
Soprannominato "Haeil", che significa tsunami, il nuovo sistema di droni sarebbe stato testato per la prima volta nel marzo 2023; i media statali di Pyongyang hanno affermato che la sua missione numero uno consiste nell’ “infiltrarsi furtivamente nelle acque operative” e creare uno “tsunami radioattivo su vasta scala” attraverso un’esplosione sottomarina per “distruggere i gruppi di attaccanti navali e i principali porti operativi del nemico”.
In attesa di ulteriori riscontri, i media nordcoreani hanno spiegato che il test di marzo ha verificato l’affidabilità e la sicurezza del drone, oltre ad aver pienamente confermato la sua “capacità di attacco letale“.