Nuova eruzione in Islanda, lava danneggia tubi della centrale geotermica: in migliaia senza riscaldamento
Nuova eruzione nel Sud-Ovest dell'Islanda, dove il fiume di lava eruttato dal vulcano Fagradalsfjall, ha investito le tubature di una centrale geotermica e ha lasciato circa 20mila persone senza riscaldamento nella penisola di Reykjanes. L'eruzione è iniziata nella giornata di ieri, giovedì 8 febbraio, intorno alle 6 del mattino (ora locale).
Come riporta il quotidiano Iceland Review, la lava si è riversata fuori dal vulcano e ha rotto i tubi del condotto Njarðvíkur, che trasporta acqua calda dalla centrale geotermica di Svartsengi alle città della regione di Suðurnes (Vogar, Reykjanesbær, Garður, Sandgerði e Grindavík). Il fatto è stato confermato anche dalla società di servizi pubblici HS Veitur che ha invitato i residenti ad abbassare la temperatura nelle loro case per prolungare la disponibilità il più possibile.
Subito dopo l'interruzione, molti hanno atteso fuori dai negozi in lunghe file per acquistare radiatori elettrici, serbatoi di gas e ventilatori per il riscaldamento, arrivati con urgenza a Reykjanes da tutto il Paese. Diverse scuole della zona sono state chiuse e anche l’aeroporto internazionale di Keflavík è rimasto senza acqua calda. L'appello delle autorità è alla cautela: "Chiediamo alle persone di risparmiare l'elettricità, di non usare più di una stufa elettrica in ogni casa, di non caricare le auto a casa e di utilizzare l'energia con parsimonia", ha detto un funzionario di polizia, Thorir Thorsteinsson.
L'obiettivo è quello di evitare picchi di consumo di energia elettrica. I servizi di emergenza stanno verificando se i tubi dell'acqua calda potranno essere riparati nelle prossime ore. L'eruzione potrebbe concludersi già oggi o nel fine settimana, mentre i lavori per ripristinare la conduttura sono tutt'ora in pieno svolgimento.
Si tratta della seconda eruzione vulcanica in Islanda dall'inizio dell’anno, la terza in tre mesi, e si sta manifestando con fontane di lava alte fino a 80 metri. L’ultimo fenomeno eruttivo nella zona si è verificato il 14 gennaio scorso. L’aeroporto internazionale di Reykjavik, Keflavik, è "operativo”, ha dichiarato il gestore dello scalo sul suo sito web. L'Islanda è terra di sismi ed eruzioni vulcaniche perché l’isola si trova lungo la linea di congiunzione tra due placche tettoniche, la nordamericana e l’euroasiatica. Nella penisola di Reykjanes il vulcano era dormiente da 800 anni.