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Nozze gay: via libera all’iter legislativo nel Regno Unito

Partito l’iter legislativo per la legalizzazione delle nozze, civili e religiose, tra persone dello stesso sesso. Favorevole anche la Chiesa d’Inghilterra: “Non ci sono impedimenti dottrinali”
A cura di Davide Falcioni
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Svizzera.World Economic Forum

"Il matrimonio di coppie dello stesso sesso è legale": così recitano le prime righe del progetto di legge in discussione nel Regno Unito a proposito delle nozze tra persone dello stesso sesso. Non mancano i contrasti da parte di Chiesa Cattolica e Anglicana, ma finora non hanno sortito nessun effetto e persino molti politici conservatori non si opporranno a quello che viene visto come un provvedimento di civiltà. "Crediamo che il matrimonio sia una buona cosa e vogliamo incoraggiare più coppie a unirsi", ha dichiarato ieri il ministro della Cultura Maria Miller. Ovviamente è favorevole lo schieramento laburista, di conseguenza salvo imboscate l'iter legislativo, che partirà il 5 febbraio, dovrebbe concludersi entro il prossimo anno. Già presente, sul sito dei Comuni, una bozza della legge.

A dare un forte contributo al governo sono due dati: il primo è il sondaggio popolare tra 228 mila cittadini, nel quale il 53% si è espresso favorevolmente. Il secondo è la posizione della Chiesa d'Inghilterra che – sorprendentemente per noi – lo scorso dicembre ha dichiarato che non ci sono impedimenti dottrinali alla possibilità di matrimonio tra persone dello stesso sesso.

La sostanza delle 52 pagine è che lo Stato riconosce il diritto dei gay, delle lesbiche e dei transessuali a unirsi fra loro in matrimonio e che le nozze saranno celebrate sia nei luoghi civili sia nei luoghi religiosi a patto però che i ministri del culto siano favorevoli. Non vi è nessun obbligo per la Chiesa: la singola parrocchia può aderire alla richiesta della coppia oppure rifiutare. Un'impronta liberale per tutelare da un lato le coppie di omosessuali che intendono sposarsi e dall'altro le istituzioni religiose vincolate dai loro principi di fede.

La svolta politica c'era stata lo scorso 25 luglio. In occasione del gay pride il primo ministro Cameron aveva sottolineato la necessità di "soffocare la cultura della discriminazione ancora forte nelle scuole, nel mondo del lavoro, nello sport in modo che chiunque si senta libero e felice di vivere in un paese aperto, tollerante e garante delle pari opportunità civili". Pur sapendo di toccare un tema molto sensibile anche all'interno del suo partito, Cameron aveva concluso che si sentiva personalmente coinvolto nella modifica delle norme sul matrimonio. Non si è scomposto e non gli hanno fatto cambiare idea i parlamentari tory che si sono scandalizzati di fronte a queste posizioni. "Avranno libertà di voto", aveva detto Cameron.

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