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Nour, la sposa bambina suicida a 14 anni: era stata data a un cugino che non aveva mai visto

Nour è una sposa bambina libanese. A 14 anni è stata costretta dalla sua famiglia a sposare un cugino che nemmeno conosceva. Quando il marito l’ha ripudiata, i genitori hanno vissuto il divorzio della figlia come un disonore. E l’hanno segregata in casa. La settimana scorsa, Nour si è lanciata nel vuoto e adesso lotta tra la vita e la morte. Si stima che al mondo ci siano 650 milioni di spose bambine.
A cura di Mirko Bellis
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Al mondo si stima che siano 650 milioni le spose bambine
Al mondo si stima che siano 650 milioni le spose bambine

Nour è una ragazza libanese di 16 anni. Da giorni è in fin di vita, in coma, lottando tra la vita e la morte dopo essersi gettata dal tetto della sua casa ad Arsal, al confine con la Siria. Nour non è il suo vero nome ma il dramma che ha vissuto purtroppo è reale: l’adolescente è una sposa bambina, costretta a 14 anni a sposare un cugino che non aveva mai visto. Quando il marito l’ha ripudiata dopo due anni di matrimonio, Nour ha deciso di far ritorno dai genitori. La sua famiglia, però, ha vissuto il suo divorzio come una “vergogna”, un disonore di cui lei era responsabile. E l’ha segregata in casa. Non poteva più andare a scuola e le è stato impedito qualsiasi contatto esterno; una situazione che ha portato la giovane all'esasperazione. Così, la settimana scorsa, è salita sul tetto con l’intenzione di farla finita.

Secondo quanto ha riferito Skarika Wa Laken, un’organizzazione libanese che si batte per i diritti delle donne, l’adolescente si trova ricoverata all'ospedale di Chtaura, nella valle del Bekaa. E’ in terapia intensiva e le sue condizioni appaiono disperate. Per cercare di giustificare l’insano gesto della figlia, i genitori hanno detto a parenti e vicini che Nour era andata sul tetto per poter ricevere il segnale wi-fi del suo cellulare. Insomma, si sarebbe trattato di una caduta accidentale. Ma, come è emerso dalle testimonianze raccolte dall'Ong, la ragazza non ha mai posseduto un telefono. Joseph Moussallem, portavoce delle forze di sicurezza libanesi, ha dichiarato che le autorità non sono state avvertite del tentativo di suicidio di Nour. Sharika Wa Laken, infatti, ha potuto verificare che l’ospedale, contravvenendo ai suoi obblighi, non ha mai denunciato l’accaduto. Per l’organizzazione, il comportamento delle autorità sanitarie sarebbe un tentativo di “coprire” il tentativo di suicidio vissuto da Nour. Un’esperienza traumatica, invece, comune a tante spose bambine sottoposte a enormi pressioni sociali e familiari per costringerle al matrimonio forzato.

Secondo l'Unicef, i "matrimoni precoci" sono le unioni (formalizzate o meno) tra minori di 18 anni, una realtà che tocca milioni di giovanissimi nel mondo. Sposarsi in età precoce – denuncia il Fondo Onu per l’infanzia – comporta una serie di conseguenze negative per la salute e lo sviluppo. Al matrimonio precoce segue quasi inevitabilmente l'abbandono scolastico e una gravidanza altrettanto precoce. Le spose bambine, inoltre, soffrono di depressione e, come nel caso di Nour, spesso ricorrono al suicidio come unica via di fuga.

Al mondo si stima che esistano 650 milioni di spose bambine. Una ragazza su cinque è già spostata prima del compimento dei 18 anni. Secondo un rapporto del World Economic Forum del 2016, 117 Paesi in tutto il mondo consentono i matrimoni infantili. In Libano, non esiste un'età minima per sposarsi. Le diverse comunità religiose, infatti, regolano in modo distinto il matrimonio o il divorzio, e in alcuni casi è permesso alle ragazze di età inferiore ai 15 anni di sposarsi. Nel Paese dei Cedri, ci sono poche informazione per quanto riguarda i matrimoni precoci: secondo i dati diffusi da Unicef, sarebbero il 6% le libanesi sposate quando ancora erano minorenni. La diffusione delle nozze con minori sarebbe in realtà molto più diffusa, soprattutto tra i rifugiati siriani, che in Libano arrivano a quasi un milione. Per le famiglie siriane, specialmente quelle più povere, far sposare le proprie figlie con un uomo più grande è considerato un modo per garantire loro un futuro migliore lontano dai campi profughi. E in alcuni casi come un mezzo per ripagare un debito.

In Libano, i gruppi per i diritti delle donne, come il Lebanese Democratic Women's Gathering (RDFL), hanno lanciato diverse campagne per spingere i legislatori a porre fine al matrimonio infantile. Il disegno di legge per vietare il matrimonio prima dei 18 anni proposto nel 2017, però, non è ancora stato approvato.

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