Notte di bombardamenti a Gaza: la tregua slitta, ci sono altri morti
Hamas aveva annunciato nel pomeriggio di ieri una tregua con Israele che sarebbe dovuta arrivare a partire dalla mezzanotte ma ben presto ci si è resi conto che i raid su Gaza si sono intensificati così come altri missili sono caduti a sud di Israele. La speranza di un cessate il fuoco è dunque slittata, per Hamas “a causa di Israele”, che in realtà però non ha mai confermato. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu in serata ha accolto a Gerusalemme il segretario di Stato americano Hillary Clinton e, in un breve incontro con la stampa, i due hanno confermato che l’accordo non è ancora definitivo. La Clinton, che incontrerà anche Morsi e Abu Mazen, ha fatto sapere che l’America lavorerà con Israele e con l’Egitto per giungere a una tregua nei prossimi giorni. Il premier israeliano, da parte sua, ha detto di preferire la diplomazia ma che è pronto a “ricorrere a ogni mezzo pur di fermare il lancio di razzi” da parte di Hamas.
Altre vittime a Gaza e tra gli israeliani – Ma mentre la diplomazia continua a lavorare per giungere a un cessate il fuoco, non si fermano i raid e i missili: Gaza, questa notte, è stata attaccata via mare a via aerea con le bombe cadute a ritmo incessante. Lo stesso ha fatto Hamas che, secondo radio Israele, ha ripreso in mattinata a lanciare missili e sei di questi avrebbero raggiunto il territorio ebraico. E con gli scontri continua a scorrere il sangue dei palestinesi e degli israeliani: solo ieri sarebbero morti almeno 20 palestinesi, con un bilancio complessivo che avrebbe ormai superato le 130 vittime, tra di loro ci sono numerosi bambini. Ci sono stati altri morti anche tra gli israeliani: sarebbero un soldato morto per le ferite di un colpo di mortaio su un kibbutz vicino alla Striscia di Gaza e un civile. I morti da parte di Israele, dunque, salgono in totale a cinque.