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Norvegia, polizia: “Bimbo di 3 anni violentato in un centro di accoglienza per rifugiati”

Ancora sconosciuti i responsabili degli abusi: la polizia sta indagando tra gli ospiti del centro e il personale interno ed esterno.
A cura di Davide Falcioni
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La polizia norvegese sta indagando su un presunto stupro subito da un bambino di soli tre anni ospite di un centro di accoglienza per richiedenti asilo a Stavanger, la terza città più popolosa della Norvegia: al momento gli inquirenti stanno ancora indagando, sicché i dettagli sono ancora pochi, ma si ritiene che i responsabili possano essere plurimi. Gli abusi sarebbero stati perpetrati il 6 gennaio al centro Forus Akuttinnkvartering, ma solo oggi gli inquirenti hanno diffuso la notizia. La polizia ha raccolto la denuncia di alcuni dipendenti del centro, ch a loro volta hanno ricevuto una "soffiata" anonima.

Bjorn Kare Dahl, sovrintendente di polizia, ha dichiarato: "Stiamo svolgendo le indagini necessarie per accertare se vi sia stato lo stupro di una bambina. Non abbiamo ancora nessun sospetto sui responsabili". L'identità della vittima non è stata diffusa, naturalmente: quel che è noto al momento è solo che il bimbo viveva insieme ai genitori all'interno del centro. Dopo la violenza è stato accompagnato in una clinica specializzata nel trattamento dei bimbi vittime di abusi sessuali, quindi ricoverato nel reparto di pediatria dello Stavanger University Hospital.

Gli esperti della polizia avrebbero intenzione di interrogare il bambino al fine di accertare il responsabile: il  Forus Akuttinnkvartering ospita 781 persone, tra uomini, donne e bambini, ma nel centro gravita anche molto personale "non immigrato". Operatori, insegnanti, guardie di sicurezza, operai della nettezza urbana. E' anche tra loro che potrebbe nascondersi lo stupratore. Dopo i fatti di Colonia, tuttavia, le autorità stanno mantenendo il massimo riserbo sulla vicenda, soprattutto per evitare la diffusione di informazioni sbagliate che possano scatenare un'ondata di razzismo.

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