Nord Corea: il giallo dell’omicidio del fratellastro del dittatore: fermati due fidanzati
Ci sono due nuovi importanti aggiornamenti nel giallo dell’omicidio del fratellastro del dittatore nordcoreano Kim Jong-un, avvenuto lunedì mattina all'aeroporto internazionale di Kuala Lumpur. Innanzitutto, la conferma dell’assassinio: il corpo della vittima è stato riconosciuto, si tratta effettivamente di Kim Jong-nam. Poi, ci sarebbero altri arresti: dopo le due donne, di cui una ieri con passaporto vietnamita (Doan Thi Huong, di 28 anni) e una questa mattina con passaporto indonesiano (Siri Aishah, di 25 anni), la polizia ha riferito che è stato fermato anche il fidanzato di quest'ultima, in possesso di passaporto indonesiano. Ad ogni modo, le autorità assicurano che nei prossimi giorni saranno annunciati anche nuovi fermi riguardo al caso. Ieri i media asiatici avevano parlato della morte di due sospette assassine, di cui erano state diffuse anche le immagini delle telecamere di sicurezza dell’aeroporto.
Come accennato, è arrivata la conferma del decesso di Kim Jong-nam. Sono invece discordanti le voci sulle modalità del riconoscimento del corpo. Tv Chosun, emittente sudcoreana, ha riferito che è stato reso possibile con le impronte digitali messe a disposizione da Seul su richiesta delle autorità malesi. Il Chosun Ilbo, quotidiano della capitale sudcoreana, ha scritto che alla identificazione hanno contribuito funzionari sudcoreani inviati in Malaysia. Secondo questi ultimi la morte sarebbe avvenuta a seguito di avvelenamento. Ma la polizia malese non conferma queste voci. Lo riferiscono i media locali secondo cui funzionari nordcoreani, contrari all'autopsia, avrebbero chiesto l'immediata consegna del corpo del fratellastro del leader nordcoreano, ottenendo un ‘no’ secco da parte delle autorità malesi. "I nostri funzionari si sono recati all'obitorio per vedere il corpo di Kim", ha detto un funzionario governativo per il quale "c'era schiuma intorno alla bocca, che è il tipico segnale di decesso per avvelenamento". Il veleno usato sarebbe "più forte del cianuro", secondo i media malesi. all'autopsia avrebbero assistito l'ambasciatore nordcoreano e altri funzionari.