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Non vuole perdersi la nascita del figlio, l’azienda lo licenzia in tronco

L’uomo statunitense ha chiesto due giorni di permesso per assistere alla nascita del figlio ma l’azienda lo ha licenziato.
A cura di Antonio Palma
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L'azienda per la quale lavorava gli aveva chiesto la massima disponibilità per il suo lavoro ma quando alla moglie si sono rotte le acque lui aveva scelto di starle accanto prendendosi due giorni di permesso per poter assistere alla nascita del figlio. Questo è bastato però al suo datore di lavoro per licenziarlo in tronco nonostante lui avesse avvertito e spiegato come stessero le cose. È quanto capitato ad un uomo statunitense del New Hampshire, Lamar Austin, che il giorno dopo aver festeggiato la nascita del quarto figlio, Cainan, si è ritrovato senza lavoro.

Il 30enne era stato assunto per un periodo di prova di 90 giorni con una ditta di sicurezza, ma quando è arrivato il momento del parto ha inviato una comunicazione all'azienda in cui spiegava la situazione sperando nella comprensione del datore. Ma dalla società invece è partita una replica dal tono perentorio poi seguita dia fatti: "Stai forzando la mano, se domani alle 8 di mattina non sarai puntuale al tuo posto, allora saremo costretti a mettere fine al rapporto lavorativo". All'una di notte del 1° gennaio Cainan è venuto al mondo, diventando il primo bambino nato nel nuovo anno in New Hampshire, e poche ore dopo il padre ha perso il lavoro.

"Ho pensato solo che stavo facendo ciò che era giusto per la mia famiglia e basta" ha spiegato il papà, che è un veterano dell'esercito, sottolineando che seppur  amareggiato dal licenziamento non ha  rimpianti. La storia per lui ha comunque un lieto fine visto che quando l'episodio è stato raccontato dai giornali locali ha fatto molto scalpore e diverse aziende e datori di lavoro lo hanno contattato per offrirgli nuove opportunità lavorative, mentre una raccolta fondi online ha raggiunto oltre 6mila dollari

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