“Non spegnete i sogni e la pace nel mondo”: il messaggio di speranza di Papa Francesco
"Sognate e non accettate l'odio tra i popoli". Sono parole piene di speranze quelle che Papa Francesco ha avuto nell'omelia di questa mattina per i quasi due milioni di giovani che si sono riuniti a Cracovia per la trentunesima Giornata mondiale della Gioventù. Bergoglio ha voluto lasciare ai ragazzi, che da tutto il mondo sono arrivati in Polonia nel corso della scorsa settimana e sono oggi seduti sul prato dell'immenso parco di Blonia per la messa conclusiva della manifestazione, una sorta di ricetta della gioia. "La vita non va chiusa in un cassetto – ha continuato il pontefice -. Davanti a Gesù non si può rimanere seduti in attesa con le braccia conserte; a Lui, che ci dona la vita, non si può rispondere con un pensiero o con un semplice messaggino".
Ha incitato i giovani a "non lasciarsi anestetizzare l’anima, ma puntate al traguardo dell’amore bello, che richiede anche la rinuncia, e un "no" forte al doping del successo a ogni costo e alla droga del pensare solo a sé e ai propri comodi". Non poteva mancare, in un periodo così difficile per l'allarme terrorismo in tutto il mondo, l'appello alla pace e all'unione. "Potranno giudicarvi dei sognatori – ha sottolineato Francesco -, perché credete in una nuova umanità, che non accetta l’odio tra i popoli, non vede i confini dei Paesi come delle barriere e custodisce le proprie tradizioni senza egoismi e risentimenti. Non scoraggiatevi: col vostro sorriso e con le vostre braccia aperte voi predicate speranza e siete una benedizione per l’unica famiglia umana, che qui così bene rappresentate".
Prima di chiudere la messa della Gmg ha dato appuntamento ai giovani alla prossima manifestazione, in programma a Panama nel 2019, e ha dato un saluto a San Giovanni Paolo II, che a questa città deve i natali. "Karol Wojtyla ha gioito dal Cielo, e vi aiuterà a portare dappertutto la gioia del Vangelo" – ha aggiunto Papa Bergoglio -. In questi giorni abbiamo sperimentato la bellezza della fraternità universale in Cristo, centro e speranza della nostra vita. E’ stata una ossigenazione spirituale perché possiate vivere e camminare nella misericordia una volta ritornati ai vostri Paesi e alle vostre comunità". Infine, ha ricordato cosa bisogna fare per vivere una vita senza rimpianti. "Restare aggrappati alla tristezza è come un virus, che infetta e blocca tutto, che chiude ogni porta che impedisce di riavviare la vita e ricominciare. E' come girarsi dall'altra parte mentre Dio vuole posare il suo sguardo su di me. E' voler spegnere un sogno”.