“Non siamo in lutto per George Floyd”: amministratore delegato CrossFit costretto a dimettersi
"Non siamo in lutto per George Floyd? Perché dovremmo esserlo se non perché è la cosa da fare da bianchi". Queste le parole shock del fondatore e amministratore delegato delle palestre CrossFit, uno dei giganti del fitness negli Stati Uniti. Ma il sentimento anti razzista, espresso dal movimento ‘Black Lives Matter', e la rabbia per le violenze della polizia, dopo l'ennesimo caso di fermo di un afroamericano, finito in tragedia, la frase pronunciata da Greg Glassman non può passare inosservata: travolto dalla critiche per le parole usate con i suoi dipendenti in uno videochiamata Zoom, Glassman è stato costretto infatti a lasciare l'incarico.
Gli effetti di queste due settimane di proteste ininterrotte, prima con tensioni e disordini, ora più pacifiche, si fanno sentire. La serie ‘Cops', il reality show che elogia la polizia mostrando i suoi inseguimenti e il blocco dei sospettati, è stato cancellato. La 33ma stagione doveva esordire su Paramount Network il prossimo 15 giugno. "Cops non tornerà su Paramount Network e non abbiamo nessun piano attuale e futuro per un suo ritorno", ha detto un portavoce di Paramount Network, secondo quanto riportato dai media americani.
Adidas invece ha promesso che il 30% delle nuove assunzioni negli Stati Uniti saranno di neri o latinoamericani: "Gli avvenimenti degli ultimi 15 giorni – ha detto l'amministratore delegato Adidas Kasper Rorsted – ci hanno costretto a riflettere su cosa possiamo fare per opporci alle forze che alimentano il razzismo".
Ieri è stato dato l'ultimo saluto a George Floyd, morto soffocato da un agente a Minneapolis lo scorso 25 maggio. La famiglia ha voluto seppellirlo nel Texas, accanto alla madre allo Houston Memorial Gardens di Pearlands. Sul luogo Floyd è arrivato in carrozza: la sua bara dorata era circondata da fiori bianchi e accompagnata da palloncini. Centinaia di persone hanno presenziato al corteo funebre che dalla chiesa The Fountain of Praise al cimitero è stato scortato dalla polizia. Il suo funerale non ha fermato gli Stati Uniti: in diverse città americane le persone hanno continuato a riversarsi sulle strade contro il razzismo, chiedendo una riforma della polizia. A New York migliaia di persone si sono radunate sulle 42ma strada. A Washington e Los Angeles si ripetono le scene degli ultimi giorni, con giovani armati di mascherina che protestano.