video suggerito
video suggerito
La morte di George Floyd in Usa

“Non siamo in lutto per George Floyd”: amministratore delegato CrossFit costretto a dimettersi

Nel giorno del funerale per George Floyd proseguono le manifestazioni in diverse città americane. Il CEO di palestre CrossFit, Greg Glassman, pronuncia una frase shock: “Non siamo in lutto per George Floyd? Perché dovremmo esserlo se non perché è la cosa da fare da bianchi”. Dopo questa dichiarazione è costretto a lasciare l’incarico.
A cura di Annalisa Cangemi
178 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Non siamo in lutto per George Floyd? Perché dovremmo esserlo se non perché è la cosa da fare da bianchi". Queste le parole shock del fondatore e amministratore delegato delle palestre CrossFit, uno dei giganti del fitness negli Stati Uniti. Ma il sentimento anti razzista, espresso dal movimento ‘Black Lives Matter', e la rabbia per le violenze della polizia, dopo l'ennesimo caso di fermo di un afroamericano, finito in tragedia, la frase pronunciata da Greg Glassman non può passare inosservata: travolto dalla critiche per le parole usate con i suoi dipendenti in uno videochiamata Zoom, Glassman è stato costretto infatti a lasciare l'incarico.

Gli effetti di queste due settimane di proteste ininterrotte, prima con tensioni e disordini, ora più pacifiche, si fanno sentire. La serie ‘Cops', il reality show che elogia la polizia mostrando i suoi inseguimenti e il blocco dei sospettati, è stato cancellato. La 33ma stagione doveva esordire su Paramount Network il prossimo 15 giugno. "Cops non tornerà su Paramount Network e non abbiamo nessun piano attuale e futuro per un suo ritorno", ha detto un portavoce di Paramount Network, secondo quanto riportato dai media americani.

Adidas invece ha promesso che il 30% delle nuove assunzioni negli Stati Uniti saranno di neri o latinoamericani: "Gli avvenimenti degli ultimi 15 giorni – ha detto l'amministratore delegato Adidas Kasper Rorsted – ci hanno costretto a riflettere su cosa possiamo fare per opporci alle forze che alimentano il razzismo".

Ieri è stato dato l'ultimo saluto a George Floyd, morto soffocato da un agente a Minneapolis lo scorso 25 maggio. La famiglia ha voluto seppellirlo nel Texas, accanto alla madre allo Houston Memorial Gardens di Pearlands. Sul luogo Floyd è arrivato in carrozza: la sua bara dorata era circondata da fiori bianchi e accompagnata da palloncini. Centinaia di persone hanno presenziato al corteo funebre che dalla chiesa The Fountain of Praise al cimitero è stato scortato dalla polizia. Il suo funerale non ha fermato gli Stati Uniti: in diverse città americane le persone hanno continuato a riversarsi sulle strade contro il razzismo, chiedendo una riforma della polizia. A New York migliaia di persone si sono radunate sulle 42ma strada. A Washington e Los Angeles si ripetono le scene degli ultimi giorni, con giovani armati di mascherina che protestano.

178 CONDIVISIONI
179 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views