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“Non ha protetto gli studenti ebrei”, Trump taglia 400 milioni di dollari alla Columbia University

Il presidente americano e il Ministro dell’Istruzione, Linda McMahon, hanno deciso la stretta dopo l’ondata di proteste pro-Palestina negli atenei USA. “Questi tagli rappresentano la prima serie di azioni, ne seguiranno altri”, si legge nella nota.
A cura di Biagio Chiariello
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L’amministrazione Trump ha deciso di revocare circa 400 milioni di dollari in finanziamenti e contratti federali destinati alla Columbia University, accusata di non aver tutelato adeguatamente i suoi studenti ebrei. "Le istituzioni accademiche devono rispettare tutte le leggi federali contro la discriminazione per poter accedere ai fondi pubblici", ha dichiarato in un comunicato la Ministra dell'Istruzione, Linda McMahon.

L’università di New York, facente parte della Ivy League è finita sotto indagine per presunte negligenze nella gestione delle manifestazioni pro-Palestina avvenute nel campus. Secondo quattro agenzie federali, i tagli rappresentano solo la prima di una serie di misure che saranno adottate per contrastare "l'inazione di fronte alle persistenti molestie nei confronti degli studenti ebrei".

"Verranno interrotti tutti i finanziamenti federali per qualsiasi college, scuola o università che consenta proteste illegali. Gli agitatori saranno arrestati e/o espulsi permanentemente dal Paese. Gli studenti americani coinvolti saranno espulsi definitivamente o, a seconda del reato, incarcerati. Niente maschere!" ha annunciato Trump in un post su Truth Social.

I primi tagli colpiscono direttamente la Columbia University, con sovvenzioni sospese da parte del Department of Health and Human Services, della General Services Administration e del Ministero dell'Istruzione. "Columbia ha tradito il suo dovere nei confronti degli studenti ebrei che frequentano il suo campus", ha aggiunto McMahon.

L’ateneo ha dichiarato di voler collaborare con il governo per tentare di recuperare i fondi. "Prendiamo molto seriamente i nostri obblighi legali e comprendiamo la gravità di questa decisione. Siamo impegnati nella lotta all’antisemitismo e nella tutela della sicurezza e del benessere di studenti, docenti e personale", si legge in una nota ufficiale dell’università.

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