“Non ha pagato 1,4 milioni di tasse”. Il figlio di Biden si dichiarerà colpevole di evasione fiscale
C'è una svolta al tribunale di Los Angeles nel processo federale che vede accusato per frode fiscale Hunter Biden, il figlio del presidente USA. Il 54enne ha infatti offerto di cambiare la propria dichiarazione pre processuale: pur continuando a dichiararsi innocente, Biden jr accetterà dunque la pena, chiedendo però che il procedimento giudiziario non venga celebrato.
Una mossa che eviterà così una situazione sicuramente imbarazzante per il padre, impegnato nelle sue ultime settimane alla Casa Bianca e nella campagna elettorale al fianco della candidata ufficiale dem, Kamala Harris. Per quanto l’importanza politica della vicenda sia scemata con la decisione del padre di non ricandidarsi alle Presidenziali di novembre.
Hunter Biden sarà dunque direttamente condannato in relazione all'accusa del mancato pagamento di almeno 1,4 milioni di dollari di tasse federali dal 2016 al 2019. L'accordo sarà comunque finalizzato solamente con l'approvazione in aula da parte del giudice distrettuale Mark Scarsi, nominato durante l'amministrazione di Donald Trump.
I procuratori sostengono inoltre che il figlio del presidente USA avrebbe presentato le proprie tasse, omettendo alcune cifre indicate come spese aziendali, inclusi pagamenti ad escort, l'iscrizione a un sex club e il noleggio di auto di lusso.
Le accuse includono la mancata presentazione e il mancato pagamento delle tasse, evasione fiscale e presentazione di false dichiarazioni dei redditi. Tre sono reati gravi e sei sono reati minori. Hunter, un passato da tossicodipendente, è già stato riconosciuto colpevole in Delaware per il possesso illegale di una pistola ed è in attesa della sentenza.