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“Non chiedete aumenti e accettate di essere più poveri”, il suggerimento della Banca d’Inghilterra

“I britannici devono accettare di essere più poveri e così rinunciare alle richieste di un adeguamento dei salari a fronte del caro vita», a dirlo è stato il capo economista della Banca d’Inghilterra, Huw Pill.
A cura di Biagio Chiariello
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Se l'economia britannica è in crisi è anche colpa delle persone che "non accettano di essere più povere". Stanno facendo molto discutere le affermazione di Huw Pill, capo economista della Banca di Inghilterra, che in un podcast per la Columbia University ha affermato che nel Regno Unito "c'è una certa riluttanza ad accettare che sì, stiamo tutti peggio". Per l'esperto quindi bisogna rassegnarsi a un tenore di vita più basso, o peggio a una decadenza, a causa dell’inflazione galoppante e della crisi energetica derivante dalla guerra in Ucraina.

Quindi, in qualche modo in Regno Unito, bisogna accettare di stare peggio e accontentarsi del proprio reale potere d'acquisto.

Pill ha affermato che è normale per i lavoratori provare ad avere salari più alti nella situazione attuale, o per un ristorante aumentare i prezzi al fine di coprire i costi energetici, ma tutto questo alla fine porta a peggiore le cose generando una spirale inflazionistica.

Secondo l'economista, le aziende e i lavoratori stanno cercando di trasferire l’impatto dell’inflazione l’uno sull’altro – e questo rischia di portare ad un aumento dei prezzi persistente. “Quello che stiamo affrontando ora è quella riluttanza ad accettare che sì, stiamo tutti peggio, dobbiamo tutti fare la nostra parte”.

Provare a trasferire questi costi sui nostri se dire ‘andrà tutto bene' senza poi provare a fare la nostra parte … è un sistema che sta generando inflazione”.

L'anno scorso, il governatore della BoE, Andrew Bailey, era stato duramente criticato dopo aver affermato che i lavoratori non dovrebbero chiedere "grandi aumenti salariali, per cercare di fermare l'aumento incontrollato dei prezzi". Ed ora i commenti di Pill rischiano di attirare nuove critiche sul fatto che la Bank of England non sia in contatto con la crisi del costo della vita, in un momento in cui i lavoratori del settore pubblico protestano per avere aumenti di stipendio proprio per far fronte al'inflazione.

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