Nigeria, scuole chiuse fino a settembre dopo la strage di studenti
Nello stato nord-orientale dello stato di Yobe sono state chiuse tutte le scuole secondarie. Le scuole di questa regione della Nigeria rimarranno chiuse fino a settembre per consentire alle varie autorità statali e locali di migliorare e garantire la sicurezza nelle scuole. La decisione è stata presa dopo che sabato 6 luglio sono state uccise 42 persone, tra studenti e personale della scuola, nel liceo situato a Mamudo, nella parte nord-est del paese africano. I testimoni hanno raccontato che alcune persone sono morte bruciate nella scuola, mentre altre sono state uccise con armi da fuoco mentre tentavano di fuggire. Il governatore dello Yobe, Ibrahim Gaidam, ha visitato la scuola domenica e ha definito il massacro del giorno precedente come un “omicidio a sangue freddo” compiuto da persone “insensibili e prive di qualsiasi senso di umanità”. La strage è stata attribuita al gruppo fondamentalista dei Boko Haram, il cui nome significa “l’educazione occidentale è vietata”.
Gaidam ha spiegato in un comunicato che “la mancanza del servizio [Global System for Mobile Communications] ha impedito ai cittadini patriottici che hanno collaborato finora con gli agenti di sicurezza di segnalare movimenti sospetti nei loro quartieri” e ha quindi chiesto al governo di provvedere a creare una linea telefonica funzionante nella regione. Si è stimato che più di 600 persone siano state uccise dai Boko Haram dal 2012 che stanno tentando di prendere il potere e creare nel nord della Nigeria, che è a maggioranza musulmana, uno stato islamico.