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Nigeria: rivendicato il sequestro dell’italiano Silvano Trevisan

Il gruppo islamista Ansaru ha rivendicato il rapimento dei sette dipendenti stranieri, tra cui un italiano, avvenuto nel nord della Nigeria. In un comunicato il gruppo integralista spiega il perché del sequestro.
A cura di Susanna Picone
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Il gruppo islamista Ansaru ha rivendicato il rapimento dei sette dipendenti stranieri, tra cui un italiano, avvenuto nel nord della Nigeria. In un comunicato il gruppo integralista spiega il perché del sequestro.

Sabato scorso, nel nord della Nigeria, sette dipendenti stranieri sono stati sequestrati da un gruppo armato: tra di loro, lo ha confermato successivamente la Farnesina, c’è anche un italiano, un ingegnere di 69 anni originario della provincia di Venezia, Silvano Trevisan. Oggi, con un comunicato inviato a diversi giornalisti via mail, il gruppo islamista Ansaru legato ad Al Qaeda ha rivendicato il rapimento dei dipendenti della impresa edile libanese Setraco. Il gruppo ha, infatti, annunciato di “tenere in ostaggio sette persone, tra cui dei libanesi e i loro colleghi europei che lavorano per Setraco”. Ansaru, che è considerato una fazione della setta islamica radicale Boko Haram, spiega nel comunicato di aver compiuto il sequestro “sulla base delle violazioni e delle atrocità commesse nei confronti della religione di Allah dai paesi europei, in diversi luoghi tra cui l’Afghanistan e il Mali”.

Terzi: "Prioritaria incolumità degli ostaggi" – Stando a quanto ha reso noto un portavoce della polizia nigeriana gli altri rapiti, oltre all’italiano Silvano Trevisan, sono un britannico, un greco e quattro libanesi tra cui una donna e una ragazza. Il rapimento è avvenuto sabato scorso quando un commando di uomini armati ha fatto irruzione nella sede della Setraco e, dopo aver ucciso la guardia di sicurezza, ha sequestrato i sette dipendenti. Come sempre in questi casi il governo italiano ha fatto sapere che la priorità è “la tutela assoluta dell’incolumità degli ostaggi”. Il ministro degli esteri Giulio Terzi da Bruxelles ha annunciato di seguire la situazione con le autorità nigeriane e degli altri Paesi interessati.

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