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Nigeria: fuggite 63 ragazze rapite da Boko Haram

Le donne erano state rapite il mese scorso e sarebbero riuscite ad allontanarsi approfittando dell’assenza delle guardie.
A cura di Davide Falcioni
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Una fonte anonima delle forze di sicurezza nigeriane ha reso noto che almeno 63 delle 68 donne e giovani rapite il mese scorso a seguito di un'operazione da parte di Boko Haram sarebbero riuscite a fuggire. La fuga sarebbe avvenuta venerdì scorso ed è stata confermata da Abbas Gava, rappresentante delle forze armate dello stato di Borno, che ha detto: "Ho ricevuto l'allerta da parte dei miei colleghi della regione di Damboa sul fatto che 63 donne e giovani ragazze che erano state rapite sono riuscite a tornare a casa. Hanno compiuto questo gesto coraggioso mentre i loro rapitori si sono assentati per condurre a termine un'operazione", ha aggiunto Gava. Il rapimento era avvenuto, per mano dei miliziani di Boko Haram, il mese scorso: le donne erano state prelevate dal villaggio di Kummabza, nel distretto di Damboa, stato di Borno, in seguito a un attacco nel quale avevano perso la vita quattro persone: tra le donne rapite ci sarebbero state anche numerose bambine.

Le 219 studentesse ancora nelle mani di Boko Haram

Nel frattempo purtroppo sono ancora nelle mani dei terroristi le 219 studentesse rapite ad aprile. Le operazioni effettuate dall'esercito in questi mesi non hanno prodotto i risultati sperati. Il loro rapimento aveva innescato un moto di commozione in tutto il mondo, dando il via a una campagna chiamata #bringbackourgirls, che ha visto come ‘testimonial' anche Michelle Obama.

La scorsa settimana assaltate le chiese

In questo quadro le violenze dei miliziani di Boko Haram proseguono in tutta la Nigeria. La scorsa settimana un gruppo di fondamentalisti islamici ha dato l'assalto a numerose chiese mentre si stavano svolgendo le messe: all’interno degli edifici di culto sono state lanciate bombe e sono stati esplosi colpi di arma da fuoco. I villaggi colpiti sono quelli di Kwada, Ngurojina, Karagau e Kautikari. Giunti in selle a delle motociclette, i terroristi hanno inseguito i fedeli che tentavano la fuga, uccidendoli. Almeno tre chiese sono state date alle fiamme e distrutte.

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