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Nigeria, due donne di Boko Haram si fanno esplodere in moschea: 22 morti

Diciassette persone sono rimaste ferite, alcune delle quali in modo grave.
A cura di Davide Falcioni
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Due donne kamikaze si sono fatte saltare in aria in una moschea della città nigeriana nordorientale di Maiduguri provocando la morte di 22 persone. Lo riferiscono le squadre di soccorso. I feriti sarebbero 17, alcuni dei quali verserebbero in condizioni disperate. Secondo alcuni testimoni oculari, citati dalla ‘Bbc', la prima attentatrice ha colpito all'interno della moschea, mentre la seconda si è fatta esplodere al di fuori in mezzo ai sopravvissuti che cercavano di fuggire, applicando una "tecnica" d'attacco già sperimentata decine di volte che prevede di colpire anche i soccorritori, amplificando il numero di morti.

Maiduguri è una delle città roccaforte del gruppo estremista islamico Boko Haram, che dal 2009 ha ucciso in Nigeria oltre 2mila persone in prevalenza ricorrendo ad attentati simili a quello odierno. Un testimone ha raccontato all'Associated Press: "Ero a pochi metri di distanza dalla moschea quando ho udito un fortissimo boato e poi brandelli di corpi disseminati ovunque". Uno scenario orribile che smentisce ancora una volta le dichiarazioni trionfali rese nei mesi scorsi dal presidente nigeriano Muhammadu Buhari, che disse di aver "tecnicamente vinto la guerra contro i terroristi". Si tratta, con ogni evidenza, di una menzogna: se è vero che l'esercito nigeriano ha riconquistato decine di città ed arrestato numerosi esponenti di Boko Haram, è altrettanto vero che l'estirpazione del gruppo terroristico è ancora lontana.

Fondato nel 2002 su basi ideologiche di critica al modello occidentale, il termine Boko Haram significa letteralmente "l'educazione occidentale è proibita". Le operazioni del gruppo terroristico sono iniziate nel 2009 per lo più nel sud est della Nigeria. Da allora sono state uccise migliaia di persone dando il là anche a un'importante diaspora dei nigeriani, che a migliaia sono emigrati.

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