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Nigeria, donna di Boko Haram si fa esplodere in chiesa. Cinque morti

La donna si è fatta saltare in aria durante una funzione religiosa provocando cinque vittime e decine di feriti.
A cura di Davide Falcioni
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Ancora una strage in Nigeria e ancora una volta gli autori sono i miliziani di Boko Haram, organizzazione combattente che da oltre un anno sta insanguinando il paese con attentati a ripetizione, il più delle volte ai danni di innocenti. Ieri una donna si è fatta esplodere nelle vicinanze di una chiesa evangelica provocando cinque morti e decine di feriti. In quel momento la  Redeemed Christian Church of God, a Potiskum, la città principale dello stato nord-orientale di Yobe, era piena di fedeli che stavano pregando, quando la terrorista si è fatta saltare in aria.

Solo nell'ultima settimana i morti causati da attentati da parte di Boko Haram sono stati circa 200: l'organizzazione nigeriana ha giurato fedeltà allo Stato Islamico e sta portando a termine, così come il califfato, una serie di attacchi nel periodo del Ramadan. Lo scorso 2 luglio un centinaio di persone sono state massacrate mentre pregavano, il giorno successivo due donne si sono fatte esplodere in un mercato e a un checkpoint di Maiduguri: i morti sono stati 13. Poche ore più tardi a Miringa, sempre nel nord-est, gli estremisti hanno sgozzato 11 persone accusandole di essere "traditori" in procinto di disertare. Secondo il governo in 6 anni di rivolta nel nord-est della Nigeria i morti sono stati 13 mila.

In una dichiarazione rilasciata la scorsa settimana Muhammadu Buhari, da pochi mesi eletto presidente della Nigeria, ha invocato il sostegno internazionale per stroncare l'azione di Boko Haram, le cui incursioni non rappresentano solo un pericolo per la vita delle persone, ma anche per l'economia del paese: secondo alcune autorevoli fonti nelle ultime settimane sono andati perduti 20 miliardi di dollari a causa delle mancate esportazioni di petrolio dalle zone controllate da Boko Haram. In tal senso risolutivo potrebbe essere il vertice del prossimo 20 luglio tra il presidente nigeriano e Barack Obama.

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