Nigeria, Boko Haram fa esplodere 5 bambine davanti a una moschea. E’ strage
Una nuova carneficina in Nigeria, dove cinque bambine sono state costrette a indossare cinture e giubbotti imbottiti di esplosivi per poi farsi saltare in aria in un quartiere della città di Maiduguri, capitale dello Stato di Borno, città roccaforte degli estremisti islamici di Boko Haram. La kamikaze più giovane aveva 9 anni. Secondo quanto riportato dalla BBC le vittime accertate sarebbero almeno 14 e i feriti 39, alcuni dei quali versano in condizioni gravi. Gli attentati sono avvenuti nei pressi di una moschea e della sede delle forze di sicurezza: stando alle prime ricostruzioni, le cinque bambine hanno temporeggiato fino alla fine della preghiera della sera per far deflagrare le cinture esplosive che celavano sotto le tuniche. Le autorità temono che il numero dei morti possa crescere ancora.
Il sanguinoso attentato arriva proprio nel momento in cui l'esercito nigeriano sembra in grado di contenere l'avanzata di Boko Haram: a giugno, in seguito alla sua elezione, il capo dello stato Muhammadu Buhari aveva spostato proprio a Maiduguri il comando dell'esercito per concentrare le operazioni contro la formazione terrorista nell'area in cui i miliziani erano più forti. Non solo, il presidente aveva anche dato un ultimatum al suo generale: entro novembre Boko Haram avrebbe dovuto essere estirpato.
Da mesi il ricorso da parte dei terroristi di attentati suicidi è aumentato a dismisura, di pari passo con le perdite riportate nei conflitti con l'esercito regolare, molto meglio armato ed organizzato. Proprio nella città di Maiduguri almeno 117 persone hanno trovato la morte lo scorso 20 settembre in seguito a un'ondata di attentati, spesso causato proprio da bambine a cui sono stati fatte indossare cinture esplosive. Lo scorso giugno una ragazzina di 12 anni ha causato la morte di 10 civili al mercato settimanale di Wagir, nello stato di Yobe.