Nigeria, 800mila bambini in fuga a causa del conflitto con Boko Haram

Circa 800mila bambini sono stati costretti ad abbandonare i propri villaggi e le proprie case a causa del conflitto che da mesi sta insanguinando il nord-est della Nigeria. Lo rivela un nuovo rapporto dell'Unicef, "Missing Childhoods", secondo il quale il numero di bambini fuggiti per salvarsi la vita all'interno della Nigeria o attraversando il confine coni Paesi confinanti è più che raddoppiato in poco meno di un anno. Nel conflitto tra gli estremisti islamisti di Boko Haram, le forze militari regolari nigeriane e i gruppi di autodifesa civile che da mesi va avanti ne Paese africano a farne le spese purtroppo sono proprio i civili inermi e le persone più deboli come i bambini. Come sottolinea l'Unicef, i piccoli non solo scappano dalla furia della battaglia ma cercano di fuggire anche dall'arruolamento forzato di alcune fazioni in campo. I bambini spesso infatti vengono utilizzati da Boko Haram come combattenti, mentre le ragazzine sono sottoposte a matrimoni forzati, o obbligate a lavorare e a subire stupri.

L'impegno dell'Unicef in Nigeria

"Il rapimento di oltre  200 ragazze a Chibok è solo una delle tragedie infinite replicate in una dimensione ancora più imponente in Nigeria e nella regione", ha spiegato Manuel Fontaine, Direttore regionale Unicef per l'Africa occidentale e centrale, aggiungendo: "Decine di ragazze e ragazzi sono scomparsi in Nigeria, rapiti, reclutati da gruppi armati, attaccati, utilizzati come armi, o costretti a fuggire dalla violenza. Hanno il diritto di riavere la loro infanzia". Anche per questo l'Unicef ha intensificato il suo impegno umanitario in tutta la zona colpiti dal conflitto tra Nigeria, Niger, Camerun e Ciad con trattamenti terapeutici per bambini malnutriti, strutture per l'istruzione e sostegno psicosociale.