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Nigeria: 14enne rischia pena di morte per aver ucciso il marito che non voleva

La 14enne nigeriana Wasila Tasi’u accusata di aver ucciso con del veleno il marito 35enne imposto dalla famiglia.
A cura di Antonio Palma
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Per cercare di sfuggire a quella vita di sposa bambina che non aveva mai voluto e che le era stata imposta da genitori e parenti, avrebbe ucciso il marito e tre amici di lui mettendo veleno per topi in un piatto di riso cucinato per loro. Per questo una 14enne nigeriana, Wasila Tasi'u, ora è accusata di omicidio e rischia la pena di morte. Il caso sta facendo molto discutere anche in Nigeria tra chi la ritiene colpevole e quindi condannabile alla pena capitale e chi ricorda invece che la 14enne ha subito violenze sessuali da parte del marito a cui si sarebbe ribellata. La bambina, originaria del nord del Paese africano e proveniente da una famiglia povera, sarebbe stata promessa in sposa ad un 35enne che non aveva mai visto e che non amava. La famiglia della ragazza così come quella dello sposo durante il processo hanno assicurato che Wasila non è stata costretta con la forza al matrimonio, ma è una tesa che convince poco il capo della polizia e i giudici soprattutto in un zona dove i matrimoni di spose bambine con uomini più anziani sono molto diffusi.

Attivisti per i diritti umani al fianoc di Wasila Tasi’u

Durante il processo Wasila Tasi’u ha preferito rimanere in silenzio, mentre il suo avvocato ha ribadito la sua innocenza chiedendo anche che la ragazza fosse giudicata da un tribunale per minorenni, fatto che le permetterebbe di evitare la pena di morte. Al suo fianco si sono schierati gli attivisti per i diritti umani che chiedono la liberazione della 14enne visto che si sarebbe solo difesa da un matrimonio combinato e dalle violenze sessuali subite da un marito che non voleva.

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