Nigeria: 10 anni di carcere per i gay che si mostrano in pubblico
Goodluck Jonathan, presidente nigeriano, ha approvato nei giorni scorsi una legge che limita pesantemente i diritti degli omosessuali. Il provvedimento, approvato all'unanimità dal parlamento, prevede una pena di 14 anni di carcere per le persone dello stesso sesso che contraggono matrimonio e una di 10 anni per quanti mostrano pubblicamente la loro relazione. Secondo il capo dello Stato la legge "corrisponde alle credenze culturali e religiose del popolo nigeriano, che per il 90% è contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso". Il testo, per l'esattezza, prevede che "chiunque partecipi alle attività in associazioni omosessuali o locali pubblici gay, mostrando una relazione con una persona dello stesso sesso, commette un reato ed è punibile con 10 anni di reclusione".
Solo poche settimane fa Amnesty International aveva chiesto al presidente Jonathan di non promulgare la legge, considerata pesantemente discriminatoria, con conseguenze "catastrofiche per gay, lesbiche, bisessuali e transgender". L'appello tuttavia non è stato preso in considerazione dal capo dello stato. In questo quadro potrebbero giocare un ruolo rilevante le potenze straniere. Il primo ministro inglese David Cameron ha più volte minacciato di bloccare gli aiuti ai paesi che non riconoscono i diritti delle coppie omosessuali, ma se questa strategia ha qualche possibilità di produrre effetti positivi con l'Uganda (che recentemente ha approvato l'ergastolo per gli omosessuali) la Nigeria potrebbe essere molto meno incline a cedere, forte della sua posizione di leadership nel Continente nella produzione di petrolio.