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Niger, la nuova strage di immigrati nel deserto: 87 morti, la metà sono bambini

Erano partiti con l’intenzione di trovare miglior fortuna in Algeria. Ma sono stati abbandonati nel deserto dai trasportatori. I loro corpi, decomposti o seccati dal sole, sono stati trovati in un raggio di una ventina di chilometri.
A cura di Biagio Chiariello
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Arriva anche dal Niger, l'ennesima orribile storia legata all'immigrazione. I cadaveri di 87 persone sono stati ritrovati oggi nel deserto del Niger, a una decina di chilometri dalla frontiera con l’Algeria. Le vittime sono 48 bambini, 32 donne e 7 uomini, e si aggiungono ai 35 migranti trovati morti di sete nel deserto due giorni prima. Secondo Almoustapha Alhacen, responsabile dell’ong Aghir Inman, il gruppo era partito da Arlit, nel nord del Niger, alla fine di settembre. "I corpi erano decomposti, era orribile. Noi li abbiamo ritrovati in diversi luoghi in un raggio di 20 km e in piccoli gruppi: spesso sotto gli alberi, o sotto il sole. In alcuni casi abbiamo trovato una madre con i bambini, mentre altre volte solo dei bimbi", ha raccontato Alhacen.

Probabilmente si trattava di varie famiglie che andavano a cercare fortuna in Algeria. Sembra che una delle auto che li trasportava si sia danneggiata durante il viaggio e la seconda mentre tornava indietro a cercare pezzi di ricambio. A quel punto i migranti hanno provato a incamminarsi sulla sabbia, con la speranza di imbattersi in un convoglio che li potesse trasportare. Ma dopo aver consumato le ultime razioni di cibo e acqua, le forze non li hanno più sorretti. Almeno una ventina di persone sarebbero sopravvissute e hanno raggiunto Arlit o Tamanrasset, nel sud dell’Algeria, da dove sono stati rimpatriati. Gli altri sono tutti morti nel deserto.

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