Netanyahu vola da Trump per “ridisegnare il Medioriente”. Intanto la guerra si sposta in Cisgiordania
L'esercito israeliano ha annunciato questa mattina di aver condotto una serie di attacchi aerei in Cisgiordania, uccidendo "numerosi terroristi". Colpite in particolare, riferisce l'Idf su Telegram, "tre cellule terroristiche nelle aree di Jenin e Qabatiya". In quest'ultima località sono stati uccisi "il terrorista Saleh Zakarneh e il terrorista Abed al-Hadi Kamil, di Qabatiya, precedentemente detenuti per aver pianificato attività terroristiche e rilasciati come parte dell'accordo di cessate il fuoco del novembre 2023". A Jenin, un aereo Iaf "ha colpito due cellule terroristiche armate nel giro di poche ore".
Uccisi un uomo di 73 anni e un ragazzo di 16
Secondo fonti palestinesi, tuttavia, quelli eliminati da Israele non erano affatto terroristi bensì civili: tra loro, stando a quanto rivelano fonti mediche locali, un un uomo di 73 anni, Wadi Lahlouh, ucciso a colpi d'arma da fuoco nel campo profughi di Jenin. Con l'uccisione dell'anziano, il numero totale dei palestinesi assassinati da quando Israele ha lanciato l'operazione militare su Jenin 13 giorni fa sale a 25. Ieri nella stessa località della Cisgiordania era stato ucciso anche un ragazzo di 16 anni.
I coloni israeliani incendiano una Moschea
Secondo Wafa, le ruspe israeliane hanno raso al suolo circa 100 case nel campo, mentre gli ospedali locali stanno affrontando gravi carenze idriche dopo che le forze israeliane hanno danneggiato le condutture. Come se non bastasse nelle prime ore di oggi alcuni coloni israeliani hanno dato fuoco a una moschea nella comunità araba di al-Mleihat, a nord-ovest di Gerico, nella Cisgiordania occupata. Hassan Mleihat, supervisore generale dell'organizzazione locale Al-Baydar per la difesa dei diritti dei beduini, ha dichiarato a Wafa che i coloni hanno versato una sostanza infiammabile all'interno della moschea prima di darle fuoco. L'incendio ha distrutto completamente l'edificio, ma fortunatamente non si sono registrate vittime.
Netanyahu vola da Trump per ridisegnare la mappa del Medioriente
Intanto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e l'inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff, hanno concordato, in un colloquio avvenuto ieri sera, di incontrarsi a Washington domani per avviare i colloqui sulla seconda fase dell'accordo di rilascio degli ostaggi con Hamas. Lunedì sarà il 16esimo giorno della prima fase del cessate il fuoco e dell'accordo sugli ostaggi e la data in cui dovrebbero iniziare le discussioni sulla seconda fase.
Secondo quanto affermato dall'ufficio di Netanyahu, Witkoff parlerà questa settimana anche con il primo ministro del Qatar e con alti funzionari egiziani, dopodiché lui e Netanyahu discuteranno su quando saranno inviate le delegazioni per avviare ulteriori colloqui sul passaggio alla seconda fase dell'accordo. "Le decisioni che abbiamo preso durante la guerra hanno già cambiato il volto del Medioriente. Le nostre decisioni e il coraggio dei nostri soldati hanno ridisegnato la mappa. Ma credo che lavorando a stretto contatto con il presidente Trump, possiamo ridisegnarla ancora di più e in meglio", ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu.