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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Netanyahu: “Siamo in lotta contro l’asse del male dell’Iran. Chi ci aggredirà pagherà prezzo pesante”

Il premier israeliano tuona contro “l’asse del male dell’Iran” nel giorno in cui è stato ucciso il principale leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh: “Davanti ci sono giorni impegnativi”.
A cura di Ida Artiaco
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Resta altissima la tensione in Medio Oriente, nel giorno in cui è stato ucciso il principale leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, in un attacco aereo a Teheran, per cui sia Hamas che l'Iran hanno incolpato Israele.

A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato il premier israeliano Benjamin Netanyahu che in una dichiarazione pubblica ha detto che Israele "esigerà un prezzo pesante da qualsiasi aggressione contro di noi su qualsiasi fronte". Poi, ha aggiunto che "davanti ci sono giorni impegnativi. È una guerra di sopravvivenza contro l'anello di missili di terrore intorno a noi. Dall'inizio della guerra siamo in lotta contro l'asse del male dell'Iran".

Secondo il primo ministro israeliano, "l'Iran cerca di stringere un cerchio  intorno al nostro collo, ho detto al Congresso Usa che stiamo lottando contro tre fronti: le tre h, Hamas, Houthi e Hezbollah", ha affermato Netanyahu. "Negli ultimi giorni abbiamo dato dei colpi importanti ai tre fronti. Tre settimane fa abbiamo attaccato il capo militare di Hamas Muhammad Deif, due settimane fa abbiamo lanciato uno dei raid di più lunga distanza dell'aeronautica (al porto di Hodeida, in Yemen, ndr). Ieri è stata la volta del capo di stato maggiore di Hezbollah".

Ha inoltre confermato di aver colpito "Fuad Shukr, responsabile della strage dei bambini a Majdal Shams e di tanti altri civili israeliani. Era il terrorista più ricercato del mondo, uno dei contatti più importanti tra Hezbollah e l'Iran. Abbiamo chiuso il conto con Shukr e chiuderemo il conto con chiunque provi a farci del male", ha aggiunto il premier, che ha concluso ricordando gli obiettivi della guerra a Gaza: "Riportare a casa tutti i nostri ostaggi e distruggere tutte le capacità di Hamas per assicurarci che non sia più una minaccia per Israele. Non ci siamo arresi, abbiamo esercitato pressione internamente ed esternamente. Non è stato facile. Ho dovuto respingere molta pressione, ma abbiamo raggiunto tutti questi risultati perché i nostri soldati stanno combattendo come dei leoni e sono determinati a vincere".

Sulla crescente tensione in Medioriente è intervenuto ancora il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani: "Israele ha diritto all'autodifesa ma non deve cadere nelle provocazioni di Hezbollah o di chi vuole che ci sia un'escalation, ha una grande responsabilità. Sono convinto che la prudenza debba prevalere, ma è chiaro che c'è una guerra di comunicazione. Stiamo assistendo con preoccupazione a una situazione di tensione in tutto il Medio Oriente e invitiamo tutti alla responsabilità e a lavorare per ridurre la tensione", ha detto a Radio24. Come Italia "noi lavoriamo a livello diplomatico per arrivare al cessate fuoco, Israele deve arrivare a questo obiettivo e la liberazione degli ostaggi, Hezbollah non deve attaccare. Bisogna fare in modo che tutte le parti in causa facciano prevalere il buon senso", ha aggiunto. "Tutte le iniziative politiche sono finalizzate a ridurre le tensioni, non è facile ma voglio essere ottimista".

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