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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Netanyahu rivendica i bombardamenti a Gaza: “Funzionano, Hamas si arrenda, poi attueremo il piano Trump”

Il premier israeliano: “Se Hamas deporrà le armi ai suoi leader sarà permesso di andarsene. Garantiremo la sicurezza generale nella Striscia di Gaza e permetteremo l’attuazione del piano Trump”.
A cura di Davide Falcioni
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"La pressione militare funziona. Funziona perché opera simultaneamente: da un lato, schiaccia le capacità militari e governative di Hamas e, dall'altro, crea le condizioni per il rilascio dei nostri ostaggi. Questo è esattamente ciò che stiamo facendo. Ieri sera, il Gabinetto si è riunito e ha deciso di intensificare la pressione, che era già alta, per schiacciare ulteriormente Hamas e creare le migliori condizioni possibili per il rilascio dei nostri ostaggi”. A dirlo, aprendo l'odierna riunione di governo, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha aggiunto che se Hamas deporrà le armi "ai suoi leader sarà permesso di andarsene. Garantiremo la sicurezza generale nella Striscia di Gaza e permetteremo l'attuazione del piano Trump, il piano di immigrazione volontaria. Questo è il piano. Non lo stiamo nascondendo e siamo pronti a discuterne in qualsiasi momento".

Quanto al Libano, il primo ministro dello stato ebraico ha affermato che ha la responsabilità di quanto avviene dentro i suoi confini: "Nessun attacco deve essere lanciato dal suo territorio verso lo Stato di Israele. Noi rispettiamo lo Stato del Libano e il suo esercito, e quindi chiediamo loro quello che voi chiedereste a qualcuno che rispettate". Per quanto riguarda gli Houthi, Netanyahu ha detto di "apprezzare molto" l'intervento degli Stati Uniti.

Almeno 11 palestinesi uccisi oggi a Gaza

Intanto la Striscia di Gaza continua ad essere bombardata e da questa mattina, secondo quanto riferisce Middle East Eye, almeno 11 palestinesi sono stati uccisi mentre si preparavano a celebrare l'Eid al-Fitr, che segna la fine del mese sacro del Ramadan. Tra le vittime ci sarebbero anche cinque bambini. I raid più intensi sono stati condotti all'alba, mentre le famiglie dormivano o si preparavano per i festeggiamenti dell'Eid. "Eravamo al sicuro nelle nostre case, preparandoci ad accogliere l'Eid nonostante il dolore, le bombe, la distruzione, la morte e lo sfollamento", ha raccontato a MEE Mohammad al-Qadi, che ha perso la sorella, il nipote e due giovani cugini nell'attacco. "Il mondo intero si sta preparando per festeggiamenti e gioia, tranne noi. Il popolo della Palestina, e il popolo di Gaza in particolare, stiamo accogliendo l'Eid con sudari per avvolgere i corpi dei nostri bambini".

L'Eid al-Fitr, cerimonia che segna la fine del mese sacro del Ramadan.
L'Eid al-Fitr, cerimonia che segna la fine del mese sacro del Ramadan.

Migliaia di prigionieri palestinesi detenuti da Israele senza accusa

Ma la violenza israeliana non si esprime solo con le armi. Israele – ricorda Al Jazeera – detiene più di 9.500 prigionieri palestinesi, tra cui 350 bambini, 22 donne e 3.405 in detenzione amministrativa, cioè senza processo o incriminazione formale. Almeno 63 palestinesi sono morti in custodia israeliana dall'inizio della guerra a Gaza, tra cui 40 che erano stati arrestati nella Striscia.  Le forze israeliane – aggiunge il sito dell'emittente qatariota – hanno eseguito più di 15.700 arresti nella Cisgiordania occupata dall'inizio della guerra a Gaza. Migliaia di altre persone sono state arrestate a Gaza, ma il numero esatto non è noto poiché Israele rifiuta di rivelare le cifre. Al Jazeera cita la Commissione palestinese dei detenuti e degli ex detenuti e la Società dei prigionieri palestinesi, che "stanno richiamando l'attenzione sulla difficile situazione di coloro che sono detenuti nelle carceri israeliane mentre i palestinesi celebrano la Giornata della Terra e l'Eid al-Fitr". In una dichiarazione congiunta, le due organizzazioni hanno affermato che il Giorno della Terra – che ogni anno commemora i palestinesi uccisi dall'esercito israeliano mentre si opponevano gli espropri di terreni agricoli in Galilea, il 30 marzo 1976 -e l'Eid al-Fitr di quest'anno cadono nel "momento più sanguinoso" della storia palestinese a causa del "genocidio" incorso a Gaza e dei continui attacchi alla Cisgiordania occupata.

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