Netanyahu chiude su tregua a Gaza: “Inaccettabili pretese di Hamas, sarebbe una resa, andiamo avanti”
Game over, almeno per il momento. Anche l'ultimo round di negoziati tra Israele ed Hamas si è concluso con un nulla di fatto. Nonostante nei giorni scorsi diverse fonti avessero fatto trapelare un certo ottimismo sull'evoluzione dei colloqui questa mattina il primo ministro Benjamin Netanyahu ha confermato quello che si temeva. Tel Aviv considera inaccettabili le richieste del partito armato palestinese e "continuerà a combattere fino al raggiungimento di tutti i suoi obiettivi".
Già ieri sera – al termine di una giornata che invece aveva fatto sperare in spiragli su una possibile intesa – i colloqui erano arrivati a un punto morto. "Hamas – ha proseguito Netanyahu – è irremovibile nelle sue posizioni" e Israele "non accetterà richieste di Hamas il cui significato è la resa". Secondo il premier, "è Hamas che impedisce un accordo per il rilascio degli ostaggi" mentre "Israele era ed è tuttora pronto a concludere una tregua nella lotta per liberare i nostri rapiti". Ma il partito che amministra Gaza, ha aggiunto, "è rimasto trincerato nelle sue posizioni estreme, prima fra tutte la richiesta di ritirare tutte le nostre forze da Gaza. Israele non può accettarlo".
Hamas chiede la fine della guerra e il ritiro dell'esercito israeliano da Gaza
Dal canto suo Hamas ha ribadito infatti di avere ambizioni più alte di una tregua temporanea e ha chiesto un "accordo globale che ponga fine all'aggressione, garantisca il ritiro dell' Idf e raggiunga una seria intesa sullo scambio di prigionieri". Lo ha scritto il leader della fazione palestinese Ismail Haniyeh su Telegram riferendosi alle trattative al Cairo. "Che senso ha un accordo – ha aggiunto – se il cessate il fuoco non è il suo primo risultato?".
A Gaza almeno 34.683 morti in 7 mesi di bombardamenti
Intanto a Gaza si continua a morire: sono 34.683 i palestinesi uccisi dal 7 ottobre dello scorso anno nella Striscia, dove proseguono le operazioni militari israeliane, scattate in risposta all'attacco sferrato quel giorno in Israele. Il nuovo bilancio diffuso dal ministero della Sanità di Gaza, che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas, parla anche di almeno 78.018 palestinesi rimasti feriti. Il bilancio delle vittime è però destinato ad aumentare a dismisura: sono infatti migliaia i dispersi da settimane o mesi sepolti sotto le macerie.