“Nessuno morirà sotto la mia supervisione”. Le parole del capo del Titan prima del disastro
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"Nessuno morirà sotto la mia supervisione. Punto". Erano lapidarie le parole pronunciate nel 2018 dall'amministratore delegato di OceanGate – Stockton Rush – durante una riunione con il suo ex direttore delle operazioni marine, David Lochridge, ed altri tre membri del personale. Rispondendo ai dubbi sulla sicurezza sollevati proprio da Lochridge, Rush disse: "Non desidero morire… Penso che questa sia una delle cose più sicure che farò mai". La storia è poi andata in tutt'altro modo: il 18 giugno 2023, infatti, Rush ha perso la vita insieme ad altre quattro persone nell'implosione del sommergibile Titan – sviluppato proprio da OceanGate – durante un tentativo di visitare il relitto del Titanic.
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Le dichiarazioni dell'ex amministratore delegato della società di esplorazioni marine sono contenute in un documento rilasciato dalla Guardia Costiera statunitense nell'ambito dell'inchiesta sul disastro dell'estate dell'anno scorso. Stando a quanto riferisce la BBC il 19 gennaio del 2018 il signor Lochridge presentò a Rush un "rapporto di ispezione della qualità" che sollevava seri dubbi sulle caratteristiche costruttive del sottomarino Titan; tra questi, l'allora direttore delle operazioni marine notò la scarsa qualità dello scafo del sottomarino, realizzato in fibra di carbonio, e i problemi relativi al modo in cui Titan veniva costruito e testato.
La scorsa settimana – sentito come testimone nell'ambito dell'inchiesta della Guardia Costiera – Lochridge ha ricordato quella riunione di ormai sei anni fa, spiegando che la discussione era durata oltre due ore e che i suoi dubbi sulla sicurezza del Titan erano stati regolarmente ignorati da Rush, il quale ammise anche che tutti coloro che avevano lavorato al progetto del sommergibile l'avevano giudicato "impossibile". A quel punto l'amministratore delegato aveva tentato di rassicurare i presenti: "Non ho nessuna intenzione di morire. Ho una bella nipotina. Capisco il rischio, lo affronto con gli occhi aperti e penso che questa sia una delle cose più sicure che potrò mai fare". Aveva poi aggiunto: "Nessuno morirà sotto il mio controllo, punto". I fatti hanno dimostrato che Rush aveva torto.
Quanto a Lochridge, invece, venne licenziato poco dopo quella riunione ma non si arrese: riferì le sue preoccupazioni alla Occupational Safety and Health Administration (Osha) degli Stati Uniti. La quale, però, non mosse un solo dito per fermare le esplorazioni oceaniche del Titan.