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Neonato abbandonato in una busta in strada, dopo 30 anni l’esame del Dna incastra la mamma

Il caso in California, in Usa, dove i progressi della tecnologia del DNA hanno portato la polizia locale a riaprire il caso irrisolto e a incastrare la dona, oggi sessantenne, per omicidio.
A cura di Antonio Palma
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Una donna di 60 anni è stata arrestata in California con l'accusa di aver ucciso il figlio appena nato e di aver gettato i suoi resti in una busta della spesa ben trenta anni fa. La terribile vicenda vede protagonista Pamela Ferreyra, oggi sessantenne, e l'ufficio dello sceriffo della contea di Monterey che  ha ripreso in mano il caso dopo tre decenni incastrando la donna grazie a nuovi esami del dna.

Il neonato venne abbandonato nel dicembre del 1994 nella zona di Las Lomas, una piccola comunità rurale nella contea di Monterey, e fu ritrovato ormai senza vita da un uomo che raccoglieva lattine di alluminio nei pressi di alcuni secchi della spazzatura sul ciglio di una strada. I resti del bimbo erano stati messi in una busta della spesa e gettati come fossero spazzatura ma l'autopsia condotta all'epoca aveva stabilito che il bimbo era nato vivo.

"Ha aperto quel sacchetto di carta e ha scoperto qualcosa che nessuno vorrebbe mai trovare", ha affermato il portavoce dello sceriffo. Non furono trovati testimoni né persone ricoverate in ospedale e così le successive indagini non portarono a nulla e il caso venne accantonato come irrisolto.

I progressi della tecnologia del DNA però hanno portato la polizia locale a riaprire il caso irrisolto lo scorso anno con una task force dell'ufficio del procuratore distrettuale, fino alla svolta dell'arresto della donna. Gli investigatori hanno inviato prove forensi del DNA al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che le ha poi spedite a un laboratorio in Texas che è stato in grado di produrre un profilo del DNA della madre. Questo è stato inviato a una società di genealogia in Colorado, che è stata quindi in grado di fornire nuove piste.

Nuovi interrogatori e campioni di DNA hanno portato infine a Ferreyra che stata arrestata giovedì scorso senza incidenti nella sua casa di Watsonville a circa 10 km dal luogo del ritrovamento del bimbo. La donna è stata accusata di un capo di imputazione per omicidio ed è stata portata in tribunale venerdì. È detenuta nella prigione della contea di Monterey con una cauzione di 1 milione di dollari.

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