Nella Svezia del no-lockdown in arrivo nuove restrizioni, il premier: “Situazione molto grave”
Anche la Svezia, alla fine, ha dovuto arrendersi al Coronavirus. Dopo che per mesi è stato tra i pochi paesi europei a non imporre il lockdown, affidandosi a quello che è stato definito un "distanziamento sociale volontario", oggi il primo ministro Peter Lofven ha ammesso in conferenza stampa che "la situazione sta andando nella direzione sbagliata ed è molto grave". Il premier ha anche annunciato nuove misure restrittive per fermare l'aumento dei contagi di Covid-19: tra queste è stato introdotto il limite massimo di otto persone ai tavoli di bar e ristoranti. In ben tre regioni i i cittadini sono stati esortati a non recarsi nei centri commerciali, musei, biblioteche, palestre e centri benessere, a lavorare il più possibile da casa, evitare i mezzi pubblici e a non incontrare persone estranee al nucleo familiare. Tale raccomandazione riguarda ormai 7 svedesi su 10, ha precisato Lofven. "Abbiamo un lungo inverno davanti a noi. La breve tregua che abbiamo avuto durante l'estate è finita. Dobbiamo fare il massimo per ridurre la diffusione dell’infezione. Il modo in cui agiremo ora determinerà il tipo di Natale che potremo celebrare", ha aggiunto.
Come è noto, la Svezia è uno dei pochi paesi che ha scelto all’inizio della pandemia di non imporre il lockdown. Una strategia, questa, che ha portato a tassi di infezione e mortalità più elevati rispetto al resto della regione nordica, ma finora con pochi segni che abbia sviluppato l'immunità di gregge. Al momento il bilancio in questo paese di 10,3 milioni di abitanti, è di 134.500 contagi e 5.969 decessi, un dato molto più alto dei vicini scandinavi, ma inferiore rispetto ad altri paesi europei. Negli ultimi giorni la curva epidemiologica ha subito una impennata: nelle ultime 24 ore sono stati registrati 1.178 nuovi casi, una cifra record per Stoccolma. Lofven ha anche sottolineato che sempre più persone sono ricoverate in terapia intensiva, il che sta mandando sotto pressione l'intero sistema sanitario, e che è probabile un aumento dei decessi. Un paziente su 5 in rianimazione è affetto dal Coronavirus, ha poi aggiunto il ministro della Salute Lena Hallengren.