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Nel retro delle pompe funebri 189 corpi in decomposizione: azienda fallita ma non avvertiva i clienti

L’azienda di pompe funebri statunitense era praticamente fallita. Non riusciva a pagare tasse e debiti da mesi ma avrebbe continuato ad accettare i corpi da seppellire senza avvertire i clienti che si rivolgevano a loro.
A cura di Antonio Palma
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Sono saliti a ben 189 i corpi abbandonati in decomposizione recuperati dalle autorità del Colorado, in Usa, nel retro della ditta di pompe funebri della piccola città di Penrose, finita al centro di uno scandalo dai contorni ancora tutti da chiarire. Lo hanno reso noto i funzionari locali dopo un lungo lavoro di recupero dei resti iniziato la scorsa settimana con l'aiuto di una squadra dell'FBI.

Una “scena orribile” l’ha definita lo sceriffo di Fremont Allen Cooper che sta gestendo il caso e si sta occupando delle indagini ma anche del rapporto con i parenti dei defunti. Al momento non risultano persone arrestate ma dall’inchiesta sta emergendo un contesto assurdo. L’azienda di pompe funebri infatti era in profonda crisi e praticamente fallita. Non riusciva a pagare tasse e debiti da mesi ma avrebbe continuato ad accettare i corpi da seppellire senza avvertire i clienti che si rivolgevano a loro. Inoltre in tutto questo tempo nessuno aveva fatto un controllo di alcun tipo.

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La scoperta era arrivata dopo che diverse persone avevano segnalato una strana puzza che arrivava dal magazzino delle pompe funebri. La prima ispezione aveva portato alla scoperta dei resti di 115 corpi ma i successivi accertamenti hanno fatto emergere una realtà ancora più terribile.

Poco dopo la prima segnalazione del cattivo odore, il proprietario della ditta aveva ammesso di avere un "problema" nel sito di Penrose dove praticavano la tassidermia e alcuni corpi erano stati lasciati in attesa. In realtà le cose erano molti più gravi. Dalle indagini, infatti, si è scoperto che le pompe funebri non pagavano le tasse da mesi e avevano debiti per fatture non pagate a un crematorio che aveva smesso di fare affari con loro quasi un anno fa.

Nel frattempo, l’azienda, che offriva cremazioni e sepolture “green” cioè senza fluidi per l’imbalsamazione, ha continuato l’attività senza avvertire i clienti mentre i suoi problemi aumentavano. I corpi si sono accumulati e sarebbero stati abbandonati sul posto senza nessun riguardo. La legge del Colorado sul tema è molto permissiva e consente le sepolture green ma il codice statale richiede che qualsiasi corpo non sepolto entro 24 ore debba essere adeguatamente refrigerato.

Il caso ha sconvolto le comunità locali dove centinaia di famiglie si sono rivolte alle autorità spiegando di voler sapere che fino abbiano fatto i loro cari dopo essersi rivolti alla ditta di pompe funebri. Secondo le autorità, però, potrebbero volerci settimane per identificare i resti trovati sul retro del magazzino delle pompe funebri.

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